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Il Direttore Tecnico Giuseppe La Mura fa il punto sulla partecipazione  del canottaggio italiano alle Olimpiadi di Rio2016

domenica 14 Agosto 2016

Il Direttore Tecnico Giuseppe La Mura fa il punto sulla partecipazione  del canottaggio italiano alle Olimpiadi di Rio2016

RIO DE JANEIRO, 14 agosto 2016 – “Le Olimpiadi di Rio sono state un banco di prova durissimo per il canottaggio italiano. Difficili le condizioni ambientali e logistiche (il villaggio Olimpico era a un’ora dal Lagoa Rodrigo de Freitas), difficili e a volte proibitive le condizioni del campo di gara. Lo staff tecnico guidato da Francesco Cattaneo, con l’apporto determinante dei Capi settore Andrea Coppola, Antonio La Padula, per gli uomini, e Paolo Dinardo, per le donne, col supporto dei collaboratori Valter Molea, Giovanni Lepore e Vittorio Altobelli, ha gestito l’evento più prestigioso del quadriennio con grande impegno e competenza. Ciò ha evidenziato le capacità di alto livello di questo gruppo di tecnici, legittimandoli come guide affidabili e sicure del canottaggio italiano del futuro. I risultati ottenuti dalla Squadra Italiana sono stati così significativi da porre in evidenza l’Italia come una della nazioni che ha fatto più progressi negli ultimi anni, al contrario di altre nazioni che hanno visto ridimensionato il loro ruolo.

Senza entrare nella valutazione del rendimento dei singoli equipaggi, vorrei sottolineare che il quattro senza azzurro ha conquistato una prestigiosa medaglia di bronzo, e questo nonostante una seria gastroenterite abbia afflitto il capovoga Giuseppe Vicino il giorno prima della semifinale, e nonostante anche la gara si sia svolta col vento contrario non congeniale alle caratteristiche tecniche e alle qualità fisiche dell’equipaggio italiano, basate sull’agilità del ritmo e non sulla forza. Debbo evidenziare che le due nazioni che ci hanno preceduto, tra le più forti al mondo, Gran Bretagna ed Australia, l’una ha messo in campo i migliori uomini per assemblare un potentissimo quattro senza, e l’altra ha su di esso concentrato tutto il suo enorme potenziale del settore di punta indebolendo l’otto. I due equipaggi femminili hanno lottato strenuamente per guadagnare il miglior piazzamento possibile.

Il due senza ha raggiunto un prestigioso ingresso in semifinale, dove una gara disputata con fortissimo vento contrario al verso di marcia, nonostante il coraggio e la generosità dell’impegno, ha vanificato le già pochissime speranze di passare il turno. Ringrazio il Presidente Giuseppe Abbagnale, il Vicepresidente Davide Tizzano, e tutto il Consiglio Federale, per il sostegno che ci hanno dato in tutto il quadriennio. Debbo anche ringraziare tutta l’organizzazione di segreteria federale di Roma, in primis il Segretario Generale Maurizio Leone, e del Centro di Preparazione Olimpica di Piediluco, guidata dall’infaticabile Nunzio Sorrentino. Ma noi tutti dobbiamo riconoscere che i protagonisti più importanti di questo quadriennio sono stati le atlete e gli atleti.

Donne e uomini difficili da guidare, perché di forte personalità e di tenace temperamento, ma per questo anche generosi, coraggiosi e indomabili in gara. Certamente abbiamo fatto degli errori, è impossibile non farli. L’obiettivo futuro è farne sempre meno. Perciò staremo attenti alle critiche, che sicuramente ci verranno fatte. Accetteremo quelle costruttive, nella speranza che possano aiutare il Canottaggio Italiano a realizzare, nel prossimo quadriennio, quanto espresso dal motto olimpico: Citius! Altius! Fortius!