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ItalRemo in semifinale con tre barche. Le dichiarazioni dei protagonisti

sabato 6 Agosto 2016

ItalRemo in semifinale con tre barche. Le dichiarazioni dei protagonisti

RIO DE JANEIRO, 06 agosto 2016 – Nella prima giornata di batterie l’Italia ha centrato l’obiettivo di accedere in semifinale con le tre barche in gara nella mattinata di Rio de Janeiro: il due senza e il doppio senior maschile e il quattro senza pesi leggeri. La prima barca a partire dai blocchi di partenza del fastidioso campo di regata olimpico del Lagoa Rodrigo de Freitas è stato il due senza senior maschile di Giovanni Abagnale e Marco Di Costanzo. Una formazione che ha lottato alla pari contro i temutissimi neozelandesi Murray e Bond e agguantando la semifinale al termine di gara spettacolare. “Abbiamo impostato subito la gara veloce per non essere sorpresi dagli avversari – chiosa il capovoga Di Costanzo che aggiunge – il campo di regata non era nelle condizioni migliori ma siamo riusciti lo stesso a tenere la barca in corsia e soprattutto leggera e scattante. Una gara che abbiamo studiato mentalmente e alla fine siamo riusciti, oltre che a passare, anche ad arrivare attaccati alla Nuova Zelanda”. A fargli eco anche il prodiere Giovanni Abagnale che in merito alla batteria afferma che: “E’ stata una gara davvero impegnativa. Certo ci siamo messi subito davanti e poi abbiamo cercato, riuscendoci, di mantenere la posizione e passare il turno. Ora abbiamo qualche giorno di recupero e poi affronteremo con ancora più decisione la semifinale”.

La seconda barca a centrare l’obiettivo della semifinale è stato il doppio senior di Francesco Fossi e Romano Battisti. Una gara che, dopo una partenza regolare, ha visto al primo intertempo la barca italiana in ritardo di 60 centesimi sui neozelandesi e dietro alla Gran Bretagna che a 400 metri li aveva superati. Sul finale, invece, la lotta è stata serrata tra Italia e Gran Bretagna per la terza posizione con gli azzurri che sono piombati sul traguardo al terzo posto dietro alla Nuova Zelanda, prima, all’Azerbaijan, secondo. “La gara è andata bene e abbiamo messo in pratica la tattica studiata con Franco Cattaneo che ci aveva detto di stare subito avanti per non correre pericoli con le onde dopo i 500 metri – dice il prodiere Francesco Fossi – nonostante le onde siamo riusciti però a rimanere in contatto con i battistrada e sul finale abbiamo controllato la nostra posizione che ci permette di affrontare le semifinali con qualche giorno di recupero”. Per quanto riguarda il capovoga Romano Battisti dice, invece, che: “La gara non è stata semplice, il canottaggio è anche questo, inoltre non è sufficiente essere forti, ma è importante soprattutto saper gestire le criticità e quindi il risultato di oggi ci pone nelle condizioni mentali giuste per affrontare il percorso olimpico”.

L’ultima gara nel programma odierno per l’Italia è stata quella del quattro senza pesi leggeri di Stefano Oppo, Martino Goretti. Livio La Padula e Pietro Willy Ruta che, al passaggio della prima frazione, era seconda a 32 centesimi di ritardo dalla Francia e davanti alla Svizzera. Una barca che, dagli schermi, sembrava volare sulle acque tumultuose del Lagoa Rodrigo de Freitas. L’Italia, dopo aver superato la Francia a 800 metri, è transitata prima al passaggio dei 1000 metri con 93 centesimi di vantaggio sui transalpini. Nell’ultima parte di gara gli azzurri hanno mantenuto la testa e hanno vinto per soli 17 centesimi davanti alla Cina e con 26 centesimi sulla Svizzera. “Nei primi 300 metri si poteva remare con un vento laterale che spingeva a dispari, poi fino ai 1500 abbiamo cercato di non sbagliare un colpo – dice Martino Goretti che aggiunge – nell’ultima parte abbiamo preso sotto un paio di volte ma la barca ha risposto subito anche perché per un campo di gara così bisogna essere dei discreti vogatori. Sì, abbiamo fatto una bella gara e sono molto contento. Vedremo cosa accade nei prossimi giorni”.

Stefano Oppo, il prodiere, ci dice invece che: “Dopo essere partiti bene abbiamo cercato di mantenere la barca fluida cercando di non rimanere sotto con i remi. Sul finale è stato molto più semplice perché si poteva remare meglio. È stata una bella gara, siamo ancora agli inizi ma sicuramente daremo sempre il meglio per continuare la nostra Olimpiade nel migliore dei modi”. A fare eco a Oppo il capovoga Pietro Willy Ruta che, nel giorno del suo 29esimo compleanno, si è regalato una splendida gara. A tal proposito Pietro dice che: “E’ stata una bella gara combattuta sin dall’inizio; anche se per me il quattro senza è una specialità nuova siamo riusciti lo stesso ha portare a termine un percorso di buon livello e pure con una buona partenza e, tutto questo, considerato anche il campo di gara che abbiamo incontrato. Quando le condizioni sono peggiorate abbiamo attuato una nostra tattica per mantenere la prima posizione e fare così una buona chiusura”. L’ultimo a parlare è Livio La Padula che, ancora con i remi in spalla, dice: “Abbiamo fatto una bella gara, quella che ci eravamo proposti di fare prima di partire, anche se le condizioni del lago erano proibitive. Per ora sono contento anche se siamo solo agli inizi e il vero valore degli equipaggi non è certamente uscito. Oggi è stato il primo step e dal momento che ho tagliato il traguardo sono concentratissimo per affrontare la semifinale”.