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Anche la Coppa del Mondo 2016 di Canottaggio a Varese realizza gli  obiettivi di sostenibilità

mercoledì 23 Marzo 2016

Anche la Coppa del Mondo 2016 di Canottaggio a Varese realizza gli  obiettivi di sostenibilità

VARESE, 23 marzo 2016 – Dopo i Mondiali Under 23 del 2014 e la seconda prova di Coppa del Mondo del 2015, anche quest’anno il Comitato Organizzatore Eventi Remieri Internazionali Varese, composto da Comune di Varese, Provincia di Varese, Federazione Italiana Canottaggio, Canottieri Varese con il contributo di Regione Lombardia, realizza l’obiettivo di sostenibilità in 3 ambiti: economico, sociale e ambientale. Tre direttrici tenute in piena considerazione nell’organizzazione della prima prova di Coppa del Mondo, in programma alla Schiranna di Varese da venerdì 15 a domenica 17 aprile. E’ infatti confermata da ICIM (Ente di Certificazione), per la terza stagione consecutiva, la certificazione del sistema di gestione organizzativo secondo la norma internazionale ISO 20121.

Al centro dell’attenzione del Comitato Organizzatore, ci sono vari aspetti che, anziché esser affrontati singolarmente, vengono messi a fattor comune. Dalle condizioni di salute e sicurezza delle squadre, dei dirigenti internazionali e degli spettatori alla salvaguardia dell’ambiente, della flora e della fauna locale, con particolare riguardo alla gestione di energia e acqua e allo smaltimento dei rifiuti. La FISA promuove la preservazione dell’acqua pulita all’interno della comunità remiera. Obiettivo condiviso da Varese, da anni in prima linea nel favorire il valore della consapevolezza ambientale attraverso iniziative di sensibilizzazione verso tutto il territorio. Anche nell’aprile 2016, in osservanza agli standard ISO 20121, si presterà adeguata attenzione alle politiche di ticketing per facilitare l’accesso di pubblico e team alla Schiranna tramite un efficace sistema di trasporti, si farà ampio uso all’online per le comunicazioni allo scopo di limitare fortemente l’uso della carta e inoltre si progetteranno, monteranno e smonteranno strutture temporanee per minimizzare gli impatti sull’ecosistema. Il sistema sanitario, già indicato come esempio di “best practice” dalla FISA, opererà in modo tale da garantire salute e sicurezza non soltanto agli stimati 500 atleti (35-40 nazioni) ma anche alle 8000 persone, tra pubblico, volontari e operatori, che non solo nei tre giorni dell’evento ma anche prima e dopo saranno presenti alla Schiranna. Inoltre, soddisfacendo così il requisito di sostenibilità economica, la Coppa del Mondo a Varese genererà anche un significativo indotto per alberghi, servizi di trasporto, esercizi commerciali e, quindi, in generale alla comunità locale.

“Gli standard della norma internazionale sono particolarmente vasti ma, oltre a prevedere determinati obblighi, comportano sicuramente importanti vantaggi – spiega il Direttore Generale ICIM Paolo Gianoglio – La ISO 20121 permette di sviluppare un linguaggio comune per tutte le aree dell’organizzazione e, quindi, una metodologia di lavoro comune che consente di aumentare la percezione dei rischi in termini generale con una gestione più solida dell’evento e la possibilità di ridurre sensibilmente i costi”. Non è infatti semplice riuscire a coniugare sicurezza e spettacolo in occasione delle manifestazioni sportive. “La norma prevede che si faccia una valutazione di vincoli e opportunità, quindi comprendere dove si è più forti e dove si più deboli, mettendoli a fattor comune con le esigenze degli stakeholders”. Uno dei temi ben evidenziati dal Comitato Organizzatore, quest’anno, è quello della sicurezza assieme, come spiega ancora l’ingegner Gianoglio, “alla volontà di alzare asticella sulla salvaguardia della qualità dell’acqua e delle specie animali dell’ambiente acquatico”.

La ISO 20121 invita a muoversi in logica di stretta visione strategica con gli sponsor. “Le aziende vicine alla Coppa del Mondo di Varese credono nei valori espressi dal Canottaggio come sport pulito, nella sua immagine, e la certificazione comporta ulteriore valorizzazione del loro investimento”. Alla base della certificazione di sostenibilità, inoltre, c’è anche la comunicazione. Raccontare i passi compiuti, non tralasciando di esporre i propri limiti, consente di fornire ulteriore valore agli obiettivi e coinvolgere anche gli stakeholders.

Ufficio Stampa Comitato Organizzatore Eventi Remieri Internazionali Varese