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A Trieste chi segue i diversamente abili del canottaggio

mercoledì 27 Gennaio 2016

A Trieste chi segue i diversamente abili del canottaggio

TRIESTE, 27 gennaio 2016 – E’ trascorso meno di un anno da quando in un’intervista Luciana Sardo, promotrice del canottaggio Special Olympics a Trieste (presso la STC Adria), lamentava la mancanza di istruttori, che il Comitato Regionale del Friuli Venezia Giulia, sensibile anche al canottaggio per i diversamente abili, promuove un corso per sensibilizzare ed istruire a chi a questi ragazzi ed a queste ragazze si vuole dedicare. Ricordiamo le parole di Luciana e Giorgio, i due istruttori del club della Sacchetta, che hanno deciso di intraprendere un percorso impegnativo, ma di grandi soddisfazioni, e che proprio quest’anno festeggiano le 10 candeline di questa attività, che con buone probabilità troveranno modo di festeggiare la loro ricorrenza proprio in barca (ma questa è una sorpresa, e come tutte le sorprese, non vogliamo anticipare nulla!)

Quanti sono e quanto frequentano la società questi ragazzi? “Il gruppo si allena 2 o 3 volte alla settimana a seconda delle loro esigenze. I ragazzi sono 7 (6 maschi ed 1 femmina) e presentano capacità cognitive limitate, a questo si somma la paura in un ambiente per loro nuovo come può essere una società di canottaggio, e la difficoltà di uscire in barca in un ambiente poco conosciuto come il mare. Si tratta di un lavoro di grande pazienza e costanza”. Che tipo di attività fanno all’Adria? “Fanno una preparazione a terra con la corsa ed il remoergometro per poi essere pronti ad uscire in barca, sempre con intensità a loro adatte. Usano le yole a 4 vogatori sulle quali remano 1 o 2 ragazzi Special e 3 assistenti, oppure sui doppi canoè con 1 atleta Special ed 1 partner”.

Solo si allenano o anche si cimentano in qualche gara/dimostrazione? “Il gruppo si è cimentato in occasione della regata interregionale a Barcola, ad aprile, con una prova dimostrativa nella quale si sono comportati benissimo. La mia speranza è che in occasione della Regata Regionale di luglio, sempre a Barcola, possano intervenire atleti da fuori regione, che troverebbero già sul posto le imbarcazioni”. Che tipo di attività fanno questi ragazzi durante il giorno? “Alcuni frequentano ancora la scuola, altri fanno parte del gruppo dell’ANFASS”. Ed in società, come sono stati accolti? “L’Adria si è dimostrata subito disponibile ad accogliere questo gruppo, ed in particolare gli atleti non agonisti, si mettono spesso a disposizione per uscire con i ragazzi Special”.

Le loro famiglie? “I rapporti con le loro famiglie sono buoni perchè si rendono conto dell’alto valore sociale di questa nostra iniziativa. Siamo anche andati in trasferta grazie all’Associazione Il Cenacolo che ci ha messo a disposizione il pulmino, altre volte in treno, a San Miniato come a La Spezia, ed è sempre stato un successo, grazie anche ai genitori che hanno condiviso la responsabilità dell’uscita. Attualmente il gruppo attivo che sta con profitto frequentando la sede dell’Adria è composto da: Giovanni Scher, Matteo Riosa, Giorgia Tomizza, Gianluca Grison e Luca Chiarelli”. In questa vostra attività c’è un aspetto negativo? “Purtroppo mancano istruttori che possano avvicendarsi alla guida di questo gruppo, il lavoro è molto impegnativo, ma di grandissima soddisfazione per i ragazzi come per noi, però sarebbe necessario trovare ancora qualcuno che possa darci una mano”.

Chi ti sentiresti di ringraziare in particolare? “Oltre alle persone che escono in barca con questi ragazzi, un grande ringraziamento va obbligatoriamente a Biagio Terrano ed a Bruno Spanghero i due Presidenti che in questi anni si sono succeduti alla guida della società della Sacchetta e che hanno favorito l’integrazione dei ragazzi Special nel tessuto sociale”.

Maurizio Ustolin
Ufficio Stampa FIC FVG