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Vitaly Petrov: la Conferenza Tecnica Nazionale è una grande  occasione per trasmettere ai giovani la giusta motivazione

domenica 13 Dicembre 2015

Vitaly Petrov: la Conferenza Tecnica Nazionale è una grande  occasione per trasmettere ai giovani la giusta motivazione

FORMIA, 13 dicembre 2015 – Questa mattina, durante la seconda giornata della Conferenza Tecnica Nazionale, v’è stato l’intervento di Vitaly Petrov, una figura quasi leggendaria dell’atletica sempre presente a Formia, poiché il suo operato ha permesso la nascita di grandi astisti quali Sergey Bubka (di cui è stato il primo allenatore), Yelena Isinbayeva e Giuseppe Gibilisco, tutti e tre campioni del Mondo oltreché campioni e medagliati alle olimpiadi. Bubka e Isinbayeva, in particolare, hanno anche abbattuto diversi record del mondo. Complessivamente Petrov ha portato i suoi atleti a conseguire 30 record mondiali ed a conquistare numerose medaglie tra olimpiche e mondiali: “Sono soddisfatto di aver preso parte a questo evento – spiega Vitaly – Ho visto molti giovani allenatori e questo mi ha fatto piacere. Da parte mia sono convinto che noi allenatori più esperti abbiamo un dovere rispetto alle nuove leve, ossia dobbiamo trasmettere loro la giusta motivazione per affrontare quello che è sicuramente un percorso molto bello ma anche molto duro. Con la nostra esperienza dobbiamo dare ai giovani la propulsione per imboccare la strada giusta, mettendoli in condizioni di esprimere al massimo le loro capacità”.

E aggiunge il mitico tecnico dell’atletica mondiale: “Noi viviamo soprattutto di motivazione. Ogni anno io incomincio come se per me fosse il primo anno di lavoro e i successi del passato devono essere messi da parte. Ci deve essere la consapevolezza che è necessario ripartire al massimo, senza adagiarsi su quanto è stato ottenuto”. Rispetto al canottaggio Vitaly sottolinea che: “Voi avete una grande tradizione e da anni siete ai vertici mondiali. E questi giovani allenatori, proprio attraverso la grande tradizione che vi caratterizza, possono essere stimolati nella maniera giusta. Io ad esempio ho lavorato con nazioni in cui la disciplina del salto con l’asta era in fase nascente. Ho dovuto incominciare costruendo delle valide basi. Poi, con un lavoro che si è articolato per anni, siamo riusciti a conseguire anche grandi risultati”.