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Coastalriflessioni (di Spartaco Barbo)

domenica 15 Novembre 2015

Coastalriflessioni (di Spartaco Barbo)

TRIESTE, 15 novembre 2015 – Che sia uno dei migliori tecnici in circolazione, è un fatto assodato, il monfalconese Spartaco Barbo, allenatore del Saturnia e CT della nazionale under 23, non manca di trovare nuove sfide in ambito remiero, ed il coastal rowing è una di queste. Un tecnico ambizioso, professionista, che ha raggiunto in questi anni dei risultati d’eccellenza con la sua società e la squadra nazionale, per entrambe delle quali, non si pone limiti. Con il suo club è stato uno dei primissimi ad imboccare il cammino del Principato di Monaco (quando il coastal in Italia era ancora sconosciuto), per andare a gareggiare su barche ed in periodi dell’anno quando ci si doveva preparare più alle distanze classiche che all’aviron de mer.

Ma questo, nonostante il Saturnia sia sprovvisto di barche da coastal, lo hanno fatto partire un passo avanti agli altri. “Per me il coastal – dichiarava Barbo – è una buona occasione per tenere i ragazzi in esercizio alla fine della stagione tradizionale”. E non sono solo parole, se pensiamo che i ragazzi che sabato hanno conquistato l’argento nel 4 di coppia con timoniere era: in squadra nazionale under 23 (Mansutti campione del mondo sul quattro con e Brezzi Villi 7° sull’otto), in nazionale universitaria (Ferrarese argento alle Universiadi in due senza) e in nazionale assoluta pesi leggeri (Tedesco 4° sull’otto ad Aiguebelette).

Un valore aggiunto è senza dubbio rappresentato da Stefano Gioia, il timoniere di questa formazione campione del mondo 2013 e 2014, tecnico di III livello, che segue il settore giovanile del Saturnia (uno dei migliori in Italia), ed è Direttore della Commissione Tecnica del Friuli Venezia Giulia. Che cosa hai pensato dopo il terzo posto in batteria dietro il Perù e l’Elpis? “Dopo la batteria del sabato, non ti nascondo che ero un po’ preoccupato di poter competere per la vittoria. Dopo aver fatto una riunione con l’equipaggio ho deciso di cambiare il capovoga ritornando alla formazione bicampione mondiale con Ferrarese a dettare il ritmo. Inoltre abbiamo cambiato le impostazioni della barca per ricercare una palata più dinamica. I ragazzi sono partiti con la consapevolezza che solamente una loro grande prova e la loro convinzione poteva fare il miracolo. Sicuramente la gara è stata fatta al massimo delle nostre possibilità e per questo non ho niente da recriminare”.

Quindi soddisfatto dell’argento? “E’ stata una gara unica, la migliore mai fatta e anche la più dura. Onore al Monaco. Con Ferrarese davanti e Mansutti al secondo carrello la scelta si è rivelata azzeccata”. E del doppio di Parma e Duchich? “Parma e Duchich hanno subito un abbordaggio dopo la partenza da parte dell’equipaggio spagnolo, Si sono trovati in 14° posizione. A quel punto i ragazzi avrebbero anche potuto mollare, invece hanno iniziato una rimonta strepitosa arrivando 4° a pochissimo dal podio. Questo dimostra appieno che il doppio del Saturnia aveva la velocità per lottare per la vittoria finale. Per la loro tenacia e resilienza mentale sono orgoglioso e soddisfatto”. Conclusioni? “Per il quinto anno consecutivo il Saturnia sale sul podio mondiale per club, unica società al mondo a detenere questo record”.

Maurizio Ustolin
Ufficio Stampa FIC FVG