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Luigi Manzo, l’uomo giusto per promuovere sport&turismo durante  il World Rowing Tour 2015

lunedì 21 Settembre 2015

Luigi Manzo, l’uomo giusto per promuovere sport&turismo durante  il World Rowing Tour 2015

CEC_4485].jpgROMA, 24 settembre 2015 – Domenica 20 settembre si è concluso il World Rowing Tour 2015. Un evento che ha armonizzato, in un assieme impeccabile, turismo, escursionismo e canottaggio. L’appuntamento internazionale, giunto in Italia per la prima volta dopo 26 edizioni, ha inoltre fatto registrare un notevole ritorno in termini di partecipazione: si parla infatti di ben 74 vogatori provenienti da 19 nazioni: “Siamo partiti con il limite di 50 partecipanti – spiega Luigi Manzo, Presidente della Canottieri Luino, il circolo remiero che ha curato l’organizzazione  – poi, viste le iscrizioni, la FISA ci ha chiesto di alzare il numero. Grazie anche alla disponibilità e agli sforzi del Cantiere Filippi, siamo riusciti ad arrivare a 14 barche, portando l’asta dei partecipanti a 74. C’erano comunque 42 persone in lista d’attesa. Questo per dare l’idea del grande interesse che ha riscosso questo evento e della cassa di risonanza che ha offerto al nostro paese a livello internazionale”.  In assoluto risalto la valida capacità organizzativa espressa da Luigi Manzo e della sua squadra, i quali hanno fatto sì che i partecipanti potessero sentirsi accolti al punto da percepirsi come parte di una grande famiglia, esattamente in linea con il concetto tanto caro a Matt Smith, ossia quello di Rowing Family. 

CEC_1286].jpgUn evento tra l’altro assegnato soltanto ad ottobre dello scorso anno, quindi con poco meno di un anno di preavviso. Questo però non ha scoraggiato l’organizzazione. La sfida è stata raccolta e vinta alla grande: “Abbiamo lavorato per 11 mesi col massimo dell’impegno, affrontando un cammino per noi completamente nuovo. Siamo partiti dall’esperienza maturata attraverso gli eventi organizzati in passato e, per poter ottimizzare il lavoro, ci siamo avvalsi, come sempre, della stretta collaborazione della FISA, mediante Warwick Marler (Membro della Commissione FISA “Rowing for All”, ndr). La macchina organizzativa si è poi affinata man mano che procedevamo e, grazie al coinvolgimento delle autorità locali, di tutti i circoli di canottaggio, dei due circoli della canoa e dei due circoli velici che hanno partecipato come partner, grazie al supporto delle forze dell’ordine, dei Vigili del Fuoco, della Croce Rossa, siamo riusciti a fare sistema. Tutti partner a bordo di un unico grande evento e questo è stato un altro bellissimo risultato che si è tradotto in una percezione di grande sicurezza e accoglienza per i nostri ospiti che sono rimasti colpiti a livello emozionale”.

CEC_2007].jpgDa sottolineare, a testimonianza di quanto si va affermando, che durante la cena finale, i partecipanti hanno risposto al discorso di chiusura di Luigi Manzo con una standing ovation che si è prolungata per diversi minuti. Molto bello è stato, durante la stessa sera, vedere le 19 delegazioni salire ad una ad una sul palco e consegnare regali per lo staff, gratificando così gli operatori per il grande lavoro svolto. Altra nota di colore che in qualche modo è andata a sottolineare la valenza della macchina organizzativa orchestrata da Manzo è stata la pubblica dichiarazione del rappresentante austriaco, che si è detto preoccupato di poter riuscire, il prossimo anno, almeno ad eguagliare la qualità dell’edizione italiana. In questo senso non è difficile condividere l’affermazione di Manzo, ossia: “Credo che tanto l’Italia quanto la Federazione Italiana Canottaggio abbiano fatto davvero una bella figura a livello mondiale”.

CEC_1785].jpgPiù nello specifico, rispetto al World Rowing Tour, Manzo sottolinea che: “Non si può dimenticare che quest’evento ha una complessità tutta sua, dal momento che è concepito per spostarsi tutti i giorni. Quindi la logistica deve essere impostata in modo da andare costantemente incontro alla tappa successiva in modo da far sì che quando si arrivi, si possa trovare tutto al proprio posto. Operando su un lago di ottanta km di lunghezza, con delle condizioni variabili in termini di tempo e di moto ondoso, devono esserci sempre piani alternativi, in modo da andare incontro a qualsiasi evenienza. Da parte nostra abbiamo costruito prevalentemente questo evento, prediligendo sicurezza e accoglienza. Per quello che riguarda il primo elemento, posso dire che avevamo in acqua un impianto di soccorso di primissimo ordine tanto che gli stessi partecipanti sono rimasti sorpresi delle risorse impegnate. E poi in termini di accoglienza abbiamo organizzato tutti gli spostamenti, coordinando i mezzi alla perfezione ed avvalendoci della straordinaria capacità ricettiva del territorio”.

CEC_2460].jpgPieno successo quindi per un evento che ha trovato nella buona volontà della squadra di Manzo il suo punto di forza per il raggiungimento di un risultato difficilmente ripetibile: “Io sono sempre severo con me stesso – ci confessa il Presidente della Canottieri Luino  – però sento di poter dire che difficilmente si sarebbe potuto fare meglio di quanto abbiamo realizzato. La mia soddisfazione è quindi totale per la macchina organizzativa, per lo staff che ha lavorato duro. Si tratta di persone straordinarie, senza le quali nulla sarebbe stato possibile”.  Ovviamente, come già accennato, fondamentale è stato il rapporto con la FISA: “Il rapporto con la Federazione Internazionale, oltre che amichevole, è di grandissima collaborazione. Per questo evento si è condiviso praticamente tutto dalla parte organizzativa a quella del marketing, passando per la comunicazione. Le nostre proposte sono state accettate sempre in toto, con dei piccolissimi suggerimenti e quindi la FISA si è confermata ancora una volta grande partner, un elemento in cabina di regia imprescindibile. In una sola parola posso quindi dire che questo rapporto continua ad essere ottimo”.

CEC_3158].jpgDa sottolineare anche il binomio sport-territorio che, sempre secondo Manzo, anche in quest’occasione si è rivelato vincente: “Voglio ricordare che la valorizzazione del territorio è stato proprio lo scopo del FISA Rowing Tour, infatti l’idea di fondo è far sì che i partecipanti possano remare, immersi in cornici incantevoli. Come sanno bene i vogatori, dall’acqua è possibile apprezzare prospettive che da terra non sono neppure immaginabili e più di qualcuno si è fermato con la barca per fare fotografie. Tra l’altro va anche aggiunto che tutte le varie tappe che si sono susseguite tra Italia e Svizzera, sono state accolte da un rappresentante locale, questo per dire quanto le varie realtà coinvolte siano state ben disposte verso l’evento. Da quello che ho potuto percepire personalmente c’era piena consapevolezza da parte delle stesse rappresentanze locali, rispetto al potenziale di manifestazioni come questa che evidentemente vengono viste come veicoli fondamentali di promozione del territorio”.

CEC_4031].jpgAl fianco della macchina organizzativa della Canottieri Luino anche la stampa locale che, come ci dice Manzo: “ci ha seguito costantemente e ritengo, quindi, che l’aspetto promozionale sia stato uno degli elementi del successo di questo evento. Sono convinto che associare lo sport al turismo sia un’altra strada per promuovere il canottaggio, per farlo crescere anche tra i non agonisti, allargandone la base, accrescendone consensi e favorendo, contestualmente, anche l’economia locale”.

In chiusura di questo dialogo Luigi Manzo ha voluto rendere omaggio al Cantiere Filippi, già sponsor ufficiale della Federazione Italiana Canottaggio: “L’impegno di Filippi ci ha consentito di mettere in acqua una flotta di 14 imbarcazioni tutte uguali, CEC_4253].jpgche offrivano un ulteriore spettacolo durante il tragitto. In questo senso va anche detto che molti dei partecipanti non avevano mai provato una barca da Coastal Rowing. Nei tour precedenti le barche usate non erano mai quelle da alta prestazione come quelle da noi messe a disposizione grazie a Filippi. In questo senso abbiamo sorpreso molti partecipanti destando, contestualmente, anche un certo interesse commerciale da parte di altri. Questo ha quindi promosso, tra le diciannove nazioni, il Coastal Rowing. Sono convinto che assieme alla FISA abbiamo conseguito un ulteriore risultato.  Per concludere un doveroso ringraziamento va a tutti i partner istituzionali, commerciali, della sicurezza, i club remieri, i club velici, i club canoisti poiché senza una collaborazione stretta, come quella che abbiamo costituito, difficilmente saremmo riusciti a raggiungere gli standard qualitativi ottenuti. Grazie anche alla Nuova Coop che ci ha fornito tutta la parte alimentare di primissima qualità per i vari break lunch”.

Foto C.Cecchin