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Due senza senior: passo dopo passo…pronti per il mondiale

giovedì 27 Agosto 2015

Due senza senior: passo dopo passo…pronti per il mondiale

ROMA, 27 agosto 2015 – Il “progetto azzurro”, se così vogliamo chiamarlo, di Niccolò Mornati e Vincenzo Capelli nasce circa sette mesi or sono, tra le mura della Canottieri Aniene. Va considerato che Mornati veniva da due anni di inattività. Alla fine però con tenacia e spirito di sacrificio, la coppia è riuscita, passo dopo passo, a rimettersi in gioco e a conquistare addirittura un posto in nazionale. “La cosa positiva – ci spiega Mornati – è che abbiamo preso tutto quello che di buono è venuto durante la stagione, senza fissarci degli obiettivi troppo a lungo termine. E ora, arrivati questo punto, che per noi è un punto di partenza, possiamo senza dubbio ritenerci soddisfatti. Soprattutto se considero che fino a sette mesi fa ero fermo”. Niccolò, quanto ti ha aiutato Vincenzo in questo percorso? “Vincenzo è stata la persona che mi ha aiutato più di tutti a reinserirmi nel giro. Quest’inverno ci siamo allenati assieme e abbiamo scoperto una buona sintonia. Personalmente gli ho chiesto di fare un piccolo passo indietro, ossia: uscire dalla nazionale per darmi una mano nella preparazione e poi assieme puntare alla maglia azzurra. Inizialmente non ci eravamo preclusi nessuna possibilità, che fosse il due senza o altre barche. Ad esempio abbiamo preso molto positivamente il transito sull’otto e, infatti, è stata un’esperienza stimolante. Devo dire che in quell’occasione tutto il gruppo ci ha aiutato a crescere”.

Vincenzo, sei soddisfatto del percorso che hai affrontato? “Quando mi è stata prospettata la possibilità di remare con un campione del calibro di Niccolò, mi sono messo a disposizione senza pensarci due volte. Sapevo che inizialmente sarei stato un po’ condizionato dal fatto che lui era appena rientrato e che doveva rimettersi in piena forma ma la cosa non mi è importata. Ho considerato solo il fatto che remare con Niccolò per me sarebbe stata una grande occasione per apprendere. E infatti in questi sei mesi credo di aver imparato più che negli ultimi due-tre anni. Avere come compagno di barca una persona come lui ti dà veramente una marcia in più”. E continua Capelli: “Per quanto riguarda la barca posso dire che sta rispondendo bene e da parte nostra siamo fiduciosi. Purtroppo non abbiamo potuto lavorare tanto quanto il resto del gruppo: Niccolò è rientrato da poco ed io ho avuto qualche infortunio durante quest’inverno. Al di là di tutto però sentiamo che entrambi stiamo crescendo giorno dopo giorno. Di fondo c’è la consapevolezza che abbiamo una buona base di partenza e con il giusto impegno penso che possiamo raggiungere un livello niente male”.