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Mansutti e Natali (Saturnia) si laureano Campioni del Mondo under 23

lunedì 27 Luglio 2015

Mansutti e Natali (Saturnia) si laureano Campioni del Mondo under 23

TRIESTE, 28 luglio 2015 – Alessandro Mansutti e Alberto Natali sul tetto del mondo sabato pomeriggio ai Campionati Mondiali under 23 a Plovdiv in Bulgaria, con la conquista dell’a medaglia d’oro in 4 con. Un mondiale da incorniciare per l’Italremo nella prima giornata di finali su un campo bulgaro velocissimo che regalava alla nazionale dei CT Spartaco Barbo (monfalconese e tecnico anche del Saturnia) ed il cremonese Claudio Romagnoli, 3 medaglie d’oro. Era proprio il 4 con italiano ad inaugurare un pomeriggio di successi per la squadra italiana: il triestino Mansutti assieme a Maestrale, Pagani e Mondelli, timonati da un altro triestino, Natali, dopo una qualificazione che li aveva visti protagonisti, coscienti quindi delle loro possibilità, in finale decidevano di prendere da subito l’iniziativa, e partivano molto forte. Ad inseguirli la sola Nuova Zelanda, l’unica formazione che giovedì in batteria aveva dato dimostrazione di poter competere con gli azzurri. Si distendevano sul passo Italia e Nuova Zelanda, dimostrando da subito che la gara sarebbe stata un confronto a due. Punta a punta la prima parte della gara, con Mansutti & C. che volevano contrastare ogni velleità neozelandese, ma gli all black non ci stavano e rispondevano colpo su colpo. Era potente la barca azzurra con una velocità di gara sempre seppur di poco superiore a quella degli avversari, ed un numero di colpi elevato, 38, ma ai 1000 metri era la Nuova Zelanda che non si lasciava intimorire e attaccava portandosi in testa seppur di soli 41 centesimi: alle spalle delle due formazioni leader, la lotta per il bronzo tra Australia, Turchia e Usa. Reagiva il 4 con italiano che portava un attacco importante nella terza frazione di gara, prendendo mezza barca di vantaggio sui kiwi, che non intendevano mollare. Decisivi gli ultimi 500 metri con i neozelandesi che sferravano l’ultimo attacco agli azzurri. Natali vedendo la prua avversaria avvicinarsi chiamava il serrate, rispondevano all’unisono Mansutti, Pagani, Mondelli e Maestrale che partivano nell’ultimo attacco decisivo mentre la Nuova Zelanda era sempre più vicina. Pochi interminabili metri ed un’ultima fortissima, caparbia risposta azzurra portava il 4 con italiano alla vittoria con 21 centesimi di vantaggio sugli avversari, mentre il bronzo lo conquistava la Germania di un soffio su un’ottima Turchia. Braccia al cielo e grande felicità per la formazione italiana che inaugurava un pomeriggio d’oro per il canottaggio italiano.

Il miglior risultato della sua carriera per Alessandro Mansutti, 21 anni, che la sorte lo vuole, a distanza di 3 anni, sullo stesso campo, quello di Plovdiv, che lo aveva visto oro mondiale sull’otto junior (assieme a Pagani), di nuovo sul gradino più alto del podio nel 4 con della categoria superiore. 5 anni di maglia azzurra per il vogatore triestino con 3 finali mondiali e 2 ori al collo, ed una stagione, quella attuale, spesso alle soglie della squadra assoluta, quella che a settembre ad Aiguebelette sarà a caccia di qualificazioni olimpiche. “Alessandro ha fatto quest’anno il salto di qualità,” erano le parole di coach Barbo qualche mese fa, “e quest’anno potrebbe fare un risultato importante!” Mai previsione è stata più azzeccata.
Questa la dichiarazione a caldo dell’atleta: “Tutto è andato come avevamo deciso. Gli avversari erano forti, ma noi lo siamo stati di più. Sono felicissimo perché è davvero un risultato per cui abbiamo lottato tutti e cinque”.

Una prima fantastica esperienza in maglia azzurra per Alberto Natali, 15 anni, che finora aveva collezionato medaglie da vogatore nelle giovanili del Saturnia. Una capacità indiscussa da timoniere di ottimo livello per il ragazzino cresciuto nelle file del club barcolano, proiettato per la prima volta nell’olimpo del canottaggio under 23, dove, in una finale mondiale ha dato dimostrazione di sangue freddo e tempismo tecnico tattico, quando si è trattato, in una gara per niente facile, capire il momento giusto per andare a vincere l’oro. “Sul finale è stato durissimo,” le parole di Natali, “ ma allo stesso tempo bellissimo perché vedevo il traguardo avvicinarsi e noi eravamo sempre in testa: sono contentissimo di aver vinto questo mondiale.”
Nella semifinale del singolo femminile pesi leggeri, non ce la faceva a qualificarsi per la finale Federica Molinaro (Cmm N. Sauro), che giungeva 6° e che disputerà domenica la finale B dal 7° al 12° posto.

Maurizio Ustolin
Ufficio Stampa FIC Friuli Venezia Giulia