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Le considerazioni del Caposettore Paolo Dinardo al termine  delle Universiadi

martedì 7 Luglio 2015

Le considerazioni del Caposettore Paolo Dinardo al termine  delle Universiadi

CHUNGJU, 07 luglio 2015 – “Per poter avere a disposizione delle individualità tali da comporre una squadra competitiva, la Direzione Tecnica ha ottimizzato le sinergie tra i vari settori e, dai risultati ottenuti, mi pare che l’obiettivo sia stato raggiunto. Io personalmente, come sempre, ho seguito tutte le gare delle Trio, i Campionati Nazionali Universitari e le regionali tenendo sotto attenzione alcuni punti fermi come, ad esempio, il nostro capitano Martini, che è anche colonna portante della nazionale universitaria, fino ad arrivare a comporre l’attuale rappresentativa che, per compattezza unione e spirito di squadra, si è dimostrata all’altezza del compito riuscendo a creare un affiatamento totale tra tecnici e atleti. Un affiatamento che si è palesato nei tanti momenti vissuti con la squadra e, in particolare, anche nel momento in cui erano gli stessi atleti a chiedermi di effettuare la riunione serale. Posso ritenermi, quindi, pienamente soddisfatto sia per la condotta di gara di ogni equipaggio e sia per aver visto arrivare in finale dieci delle dodici barche presentate in questa Universiade.

Già questo poteva essere un buon risultato ma ora, finite le gare, torniamo a casa con sei medaglie al collo e la conferma che più equipaggi una nazione riesce a mettere in finale e più possibilità ha di poter vincere medaglie. Sarebbe normale ora parlare del singolo risultato, ma non è mia intenzione poiché intendo trattare tutta la squadra in quanto ognuno di loro ha contribuito al successo della nazionale universitaria affidatami dal Direttore Tecnico, che ringrazio per la fiducia accordatami. Ora è necessario pensare al futuro e mi spiace molto che, per la prossima edizione delle Universiadi del 2017, il canottaggio sia rimasto fuori dal programma e, per questo, auspico che torni a essere in pianta stabile già dall’edizione del 2019. Noi intanto continueremo a lavorare con questi ragazzi, e con altri che vorranno studiare all’Università, per la formazione della compagine che parteciperà al mondiale 2016.

Sono convinto, inoltre, che così facendo tutto il movimento remiero universitario prenderà sempre più consapevolezza delle proprie potenzialità e, grazie ai CUS, alle Società, e a un’attenta programmazione unita alle nuove e promettenti sinergie attivate dalla Federazione Italiana Canottaggio e dal CUSI, in futuro questi successi universitari ottenuti a Chungju potranno diventare consuetudine. Un grazie, altresì, al mio braccio destro, Vittorio Scrocchi, per il lavoro in sinergia che sempre ci contraddistingue, e poi ancora a Mariano Esposto e Mauro Tontodonati che hanno dimostrato grande professionalità in ogni momento della trasferta. Ringrazio, infine, le Società e i loro allenatori che hanno preparato gli equipaggi a casa non potendo portarli tutti nel raduno di Piediluco”.