News

Un solo equipaggio, ma grandi prospettive

domenica 29 Marzo 2015

Un solo equipaggio, ma grandi prospettive

PIEDILUCO, 29 marzo 2015 – Spazio anche alle società che hanno iscritto un solo equipaggio. Non è semplicemente il piacere alle statistiche ad animare la partecipazione, ma la consapevolezza delle difficoltà nell’ organizzare una trasferta a decine di chilometri di distanza. In questa situazione le parole di Primo Baran, l’indimenticato campione olimpico, sono come al solito efficaci e chiarificatrici. “Abbiamo iscritto un solo equipaggio perché attualmente nella nostra società, pur avendo altri giovani atleti, non ci sono ragazzi all’altezza di un meeting nazionale”. Cosa pensi del fatto che il meeting a Piediluco possa essere un momento importante per la formazione di futuri campioni? “Siamo sempre lì: è un momento fondamentale, senz’altro è una delle gare più sentite dai ragazzi, ma bisogna tener conto delle scelte. Noi della Canottieri Sile chiediamo : volete venire ai campionati italiani oppure ad una regata nazionale? Tutti preferiscono venire ad una regata nazionale, però nella logica della società è meglio partecipare ad un campionato italiano. Poi c’è un’altra faccenda: i circoli ritengono che i ragazzi debbano autosostenersi, la maggior parte dei sodalizi portano gli atleti solo se essi coprono le spese di viaggio e soggiorno. Pensiamo sempre ai grossi club, pensiamo a coloro che sono già in nazionale, ma le società remiere in Italia sono al lastrico. Si arrangiano in questo modo e allora tanti ragazzi non puoi portarli in trasferta. In ogni modo per il secondo appuntamento cercheremo di prendere altre decisioni”.

Giuseppe Sotgiu, allenatore della canottieri Oristano, e Francesco Mastinu, tecnico della canottieri Oristano e Bosa, sono sulla stessa lunghezza d’onda. Qual è il motivo della vostra presenza in questo primo meeting nazionale? “Siamo venuti per far conoscere ai nostri ragazzi una realtà diversa rispetto a quella che vivono in Sardegna e soprattutto per avvicinarli alla tecnica dei vogatori nazionali. Noi viviamo un altro tipo di canottaggio, molto più povero, qui imparano qualcosa di importante. I nostri atleti si sono già qualificati per la semifinale e speriamo che riescano ad accedere alla finale”. Siete soddisfatti sia dell’accoglienza che dei risultati che state ottenendo in questo campo di regata? “L’accoglienza è molto bella e calorosa. Siamo molto soddisfatti di come si stanno trovando i nostri atleti”. Ritenete positivo partecipare comunque, anche con pochi iscritti, al meeting nazionale? “I risultati sono positivi anche nella prospettiva di far crescere il canottaggio regionale. In queste competizioni i nostri ragazzi hanno la possibilità di maturare sia a livello fisico che mentale perché sono a contatto con canottieri di livello nazionale”. Cosa porterete in Sardegna di questa esperienza? “Porteremo sicuramente il risultato, per noi molto buono, di accedere alla finale e soprattutto torneremo con l’intento di partecipare ad altri appuntamenti”.

Nelle immagini: Primo Baran; Francesco Mastinu e Giuseppe Sotgiu