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I protagonisti azzurri dei recuperi di oggi e il parere del dottor Egidi

venerdì 20 Giugno 2014

I protagonisti azzurri dei recuperi di oggi e il parere del dottor Egidi

AIGUEBELETTE, 20 giugno 2014 – Sveglia presto, alle 6, colazione e poi sul campo di regata per l’allenamento prima dell’inizio delle gare. Alle 10 in albergo, pranzo alle 12.30, riposo e poi nuovamente sul campo di regata, agli ordini di Cristina Ansaldi e Pierangelo Ariberti – sotto lo sguardo attento del medico Federico Egidi -, con l’ausilio dell’esperienza di Giuseppe Polti al seguito della squadra, questa volta, con il ruolo di driver. Nel pomeriggio recuperi per Eleonora e Fabrizio. Questa è la sintesi di questa giornata, ma che ha al suo interno tanti momenti di condivisione e di goliardica atmosfera aiutata dal “caratterista” Peppiniello Di Capua che, tra il serio e il faceto, dispensa consigli e sta vicino a tutti i ragazzi in una “lentezza” ammaliatrice che fa riscoprire alcuni aspetti del canottaggio che la frenesia tipica dei normodotati ci aveva fatto dimenticare.

Alle 18.45 in acqua il Singolo AS femminile di Eleonora De Paolis (CC Napoli), una bella ragazza solare e sempre alle prese con il suo smartphone e che, tra tiro a segno e canottaggio, ha anche il tempo di lavorare e studiare: “Sto lavorando alla tesi in Ingegneria Gestionale, ma sono un po’ in ritardo anche perché devo lavorare come tecnico informatico. Sono convinta però di riuscire a prendere questa benedetta laurea anche se lo sport mi lascia poco tempo. In ogni modo volere e potere e io voglio…”. Insomma una ragazza determinata che riesce a stare nel gruppo e a fare gruppo.

Alle 18.39, invece, scende in acqua il Singolo AS Maschile con a bordo Fabrizio Caselli (SC Firenze) che ha fatto dello sport la seconda ragione di vita, la prima è la Famiglia: “Ho due bimbi, Matteo di 12 e Alice di 8 anni, e ora, mentre io sono qua, loro insieme a mia moglie Barbara sono al mare: li invidio un po’ “. Ma Fabrizio è davvero una persona speciale e, sempre sorridente e con la battuta pronta, gli piace stare insieme ai ragazzi di questo “Fantastico gruppo di atleti”, come ama dire lui: “Mi piace perché vedo che fra noi c’è condivisione, voglia di aiutarci vicendevolmente seppur nelle nostre autonomie”. In sintesi, un atleta completo che, oltre al canottaggio e all’handbike, si diverte pure a fare go-kart.

Ma con loro v’è sempre vicino il medico, Federico Egidi, specialista in Medicina Sportiva, dal 2007 nel gruppo di sanitari che fanno capo al Dottor Antonio Spataro – Medico Federale – che, senza mai essere troppo “invasivo” li segue con lo sguardo: “Ho iniziato a seguire la squadra junior, poi sono passato alle squadre maggiori e ora sono approdato, quasi naturalmente, al Para-Rowing”. Il “quasi naturalmente” sta nel fatto che Egidi, nella sua tesi di laurea, ha trattato proprio lo sport per disabili e, quindi, lavorare con gli atleti Para-Rowing gli piace molto: “E’ una squadra che da molti meno problemi di quella normodotata. Questi atleti sono autonomi e non si preoccupano di piccoli dolori o acciacchetti. Si danno da fare, si aiutano a vicenda, è davvero un bel mondo. Hanno bisogno di essere seguiti solo meglio sotto l’aspetto dell’alimentazione, per il resto sanno tutto del loro corpo e della loro vita quindi io sono qui solo per essere pronto nel caso avessero bisogno di me”.

Federico Egidi ora vive a Varese e svolge la professione in uno studio medico privato, per cui aggiunge che: “L’atleta disabile, vivendo in condizioni patologiche, sa come comportarsi in ogni momento della giornata, è più tranquillo e da tutto se stesso nel momento della competizione e/o dell’allenamento. Sostanzialmente non hanno problemi di integrazione e tra loro, pur essendo autonomi, si aiutano a vicenda durante tutto l’arco della giornata. Insomma sono atleti, seppur “speciali”, ma dei grandi atleti ai quali va data tutta l’attenzione possibile”. Peccato che l’organizzazione abbia relegato le loro gare a fine giornata e le finali dalle 17.44 alle 18.28 di domani sera. Forse una programmazione più centrale potrebbe aiutare questo movimento che, in ogni Paese, inizia a prendere piede e per il quale l’Italia è una delle Nazioni che viene presa ad esempio.