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Le ragazze junior alla prova del Campionato Europeo a Hazewinkel  in Belgio

venerdì 16 Maggio 2014

Le ragazze junior alla prova del Campionato Europeo a Hazewinkel  in Belgio

ROMA, 16 maggio 2014 – Manca poco ai campionati Europei Junior 2014. L’appuntamento è per il prossimo 24-25 maggio a Hazewinkel (Belgio). Claudio Romagnoli, capo settore femminile, conosce bene quel campo di regata, sa che è un buon bacino dove  si potranno fare discrete prestazioni, ma sa pure che la giovane età delle atlete riserva sempre sorprese. L’esperienza con gli junior certamente non gli manca: tutti conoscono il valore e il peso delle medaglie vinte negli ultimi anni da Claudio Romagnoli, ma è anche vero che i livelli di preparazione negli elementi giovani risentono di variazioni talvolta significative nel giro di poche settimane. Fare una squadra potrebbe divenire non facile, proprio per questo è interessante sapere qual è il punto sulla preparazione delle atlete.

“Ci riteniamo abbastanza soddisfatti. La squadra di punta, che ha fatto risultato lo scorso anno, è passata in toto nella categoria successiva, quindi con la collaborazione dei tecnici societari abbiamo lavorato per un reintegro. L’intento si è realizzato in maniera positiva. Le regate del due senza e del quattro senza junior, disputate durante il secondo meeting nazionale, hanno fornito indicazioni utili: in particolare un vivaio di giovani atlete è transitato verso la punta. Ora il nostro obiettivo è di far fare esperienza a queste ragazze avendo all’interno del gruppo anche atlete medagliate lo scorso anno anche se il settore della coppia è rimasto sostanzialmente quello dello scorso anno”.

Abbiamo visto che, negli ultimi anni, il canottaggio junior è andato sempre più crescendo nei risultati a che cosa è dovuto questo successo? ”E’ dovuto a diversi fattori. Il primo è  che le società hanno espresso disponibilità, competenze e numeri per lavorare bene in questo settore, nel quale, occorre ribadirlo, ci siamo sempre trovati bene. L’altro aspetto fondamentale è che abbiamo una buona base: anche se possiamo perdere qualche elemento la qualità complessiva rimane inalterata. I problemi subentrano poi nel passaggio alla categoria Under 23 dove dobbiamo assolutamente colmare il divario che si crea tra il canottaggio giovanile e quello senior”.

Dopo anni che ti occupi di questo settore, anche se attualmente quello maschile non è più tra i tuoi compiti, trovi differenze tra ragazzi e ragazze? “Decisamente no. Io ho già lavorato con il settore femminile junior in anni precedenti, ma non penso che ci siano differenze perché occorre ribadire un concetto: l’atleta uomo è uguale all’atleta donna. Non c’è nessuna differenza. Ovviamente, poi, in base alle differenze fisiologiche ed antropometriche, si avranno prestazioni diverse, ma la gestione dal mio punto di vista deve essere identica”.