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Il Cantiere Filippi sospeso tra tradizione, modernità e innovazione  tecnologica

venerdì 21 Marzo 2014

Il Cantiere Filippi sospeso tra tradizione, modernità e innovazione  tecnologica

ROMA, 21 marzo 2014 – La storia imprenditoriale della famiglia Filippi risale al 1980 quando Lido Filippi fondò la “Filippi Lido srl” iniziando così la costruzione di imbarcazioni da canottaggio con l’utilizzo del legno. Il primo capannone di 200 metri quadrati, oggi ha lasciato il posto ad un opificio di 3.000 mq di superficie e gli scafi in legno sono stati sostituiti dalle familiari e inconfondibili imbarcazioni bianche. La cura per i dettagli, la dedizione alla costante ricerca per la precisione è rimasta la stessa, quella stessa maestria che Lido, il fondatore, ha tramandato a David, il figlio, colui che oggi è a capo di un’industria di medie dimensioni che conta circa 70 dipendenti e che, nel 2013 ha raggiunto il record di 1.100 imbarcazioni prodotte. Un uomo che, con la giusta ispirazione, è diventato un Imprenditore di successo e che negli ultimi anni ha impresso ancora più dinamicità a un’azienda che ha fatto passi da gigante: “In solo dieci anni siamo passati dalla produzione di 300 unità all’anno alle 1.100 imbarcazioni prodotte nel 2013 – dice Davide – e questo per me è fonte di enorme soddisfazione poiché qui a Donoratico siamo l’unica azienda che ancora assume operai mantenendo intatto il know how e salvaguardando la tradizione che fa del brand Filippi un rappresentante dell’italian style nel mondo del remo contribuendo al grande successo delle nostre imbarcazioni”.

Un successo che ha consentito al Cantiere Filippi – con la filosofia aziendale della ricerca della velocità e della bellezza – di avere il 38% di barche in finale ai Giochi Olimpici di Londra 2012 e di conquistare, solo nel 2013, durante i mondiali Assoluti, Pesi Leggeri, Para-Rowing, Under 23 e Junior ben 91 medaglie: 31 d’oro, 31 d’argento e 29 di bronzo. Medaglie che vanno cosi suddivise: Mondiali di Chungju 33 medaglie (12 oro, 12 argento, 9 bronzo – Filippi presente con 169 imbarcazioni su 362 in gara); Mondiali U23 di Linz 36 medaglie (13 oro, 10 argento, 13 bronzo – Filippi presente con 177 imbarcazioni su 299 iscritte); Mondiali Junior di Trakai 22 medaglie (6 oro, 9 argento, 7 bronzo – Filippi presente con 152 imbarcazioni su 252 iscritte).
David è un uomo concreto, che ha sempre lavorato in azienda, al fianco del Papà, e conosce ogni passaggio e ogni dettaglio delle sue barche dal momento della progettazione – egli trascorre tutta la giornata in azienda nei laboratori, a sviluppare progetti di marketing e a tenere le relazioni con i clienti – fino al momento in cui lasciano il cantiere per raggiungere gli atleti che la utilizzano in ogni angolo del Mondo. Ed è proprio in quel momento che David, e i suoi collaboratori, seguono la vita della loro “creatura”.

Tutto questo è sinonimo di tracciabilità garantita dalla professionalità delle sue maestranze, come il Responsabile Commerciale Roberto Meucci, o come l’Ingegner Alessandro Placido, Responsabile della Produzione, della Ricerca e Sviluppo, il quale ci illustra le varie fasi di tale percorso: “Quando si inizia la costruzione di una barca si mette in azione anche un sistema del controllo di qualità che monitora tutto il materiale utilizzato dagli artigiani coinvolti. Ogni passaggio viene controfirmato dal tecnico che ne segue la costruzione fino ad arrivare al momento in cui la barca lascia il cantiere per raggiungere il cliente” – dice Placido, che aggiunge – In questo modo sappiamo le materie prime che abbiamo utilizzato per la sua costruzione, la tipologia di costruzione, le varie personalizzazioni e soprattutto, nel momento in cui dovesse sopraggiungere qualche inconveniente alla barca, sappiamo anche come agire per correggere l’eventuale problema garantendo al cliente assistenza qualificata in ogni momento della vita dell’imbarcazione. Una tracciabilità che consente al cantiere di monitorare anche i consumi di materiale e soprattutto l’utilizzo delle giuste quantità di materie prime”.
Ma Placido risponde anche alla domanda nella quale gli chiediamo quali siano i passaggi necessari per la costruzione di una barca Filippi: “La progettazione di una barca Filippi si basa sullo studio fluidodinamico su barche esistenti poiché lo studio della carena è fondamentale per iniziare la costruzione.

Da questo studio partono tutte le modifiche che si possono effettuare tenendo in considerazione che gli atleti si muovono a bordo delle imbarcazioni e quindi tutto deve essere funzionale alla loro fisiologia. Da questi studi si determina la forma dello stampo che si andrà a realizzare; si passa poi a realizzare il disegno degli interni tenendo conto dell’ergonomia di tutta la struttura. In sintesi i passaggi seguenti possono essere cosi definiti: verniciatura dello stampo, stratificazione – una sorta di seconda pelle della barca – inserimento dei rinforzi, costruzione vera e propria della parte interna dello scafo e personalizzazione della stessa, rifinitura, verniciatura, montaggio e finitura. Tutte fasi che hanno bisogno di grande precisione sia perché un passaggio non eseguito a regola d’arte può essere causa di cattivo galleggiamento dello scafo e sia perché dalla cura per i dettagli dipende il successo delle barche Filippi poiché la precisione, la dedizione e la tradizione artigianale sono il nostro valore aggiunto”.

Tornando a David a questo punto gli chiediamo come la tecnologia e la precisione possano garantire alle barche di essere le più veloci sul mercato: I punti di forza che permettono alle imbarcazioni Filippi di essere sempre più veloci sono la stabilità di rollio e beccheggio, il confort e l’ergonomia”, dice David Filippi. “Tutti elementi, questi, che consentono all’atleta, che è il vero motore della barca, di essere nella migliore posizione possibile per esprimere pienamente il proprio potenziale. Questo è possibile con la ricerca e la personalizzazione dello scafo, in base all’atleta che la utilizza, e la costante ricerca della velocità come del resto avviene per le auto di Formula1. Basti pensare che siamo i primi consumatori in Europa di tessuto 1K di carbonio (materiale aerospaziale ndr) che, grazie al nostro know how e alla sperimentazione di nuove tecnologie con conseguenti investimenti, ci hanno permesso di raggiungere il record di vendita dello scorso anno. Ricerca e sperimentazione, quindi, che ci ha permesso di collaborare, nel periodo 2011-2012, con il Comitato Olimpico Nazionale Italiano e la Ferrari per lo sviluppo di imbarcazioni e di remi da far utilizzare alla Nazionale italiana”.

Insomma la “Filippi Lido srl”, che negli anni, ha investito molto nella ricerca in un periodo in cui le aziende sembrano andare in controtendenza, poggia il successo sull’innovazione la quale parte dal 1996, anno in cui commissiona all’INSEAN (Istituto Nazionale per Studi e Esperienze di Architettura Navale) lo studio su esperienze di idrodinamica su modelli di imbarcazioni da canottaggio. Continua, dal 2004 al 2007, con il Dipartimento di Ingegneria dei Materiali dell’Università degli Studi di Ferrara finanziando un dottorato di ricerca finalizzato all’acquisizione di dati relativi alle barche da canottaggio. Ma David vuole sempre il meglio e, per questo, continua con gli investimenti e nel 2007 finanzia, a Pontedera, presso il Polo dello Sviluppo Tecnologico dell’Istituto Superiore Sant’Anna lo studio di un prototipo di simulatore di voga.

 Contemporaneamente, dal 2003 al 2012, si affida alla ricerca del Politecnico di Milano Dipartimento di Matematica Applicata (MOX) finanziando lo sviluppo di un software innovativo per lo studio del movimento degli atleti su imbarcazioni olimpiche, la dinamica dell’imbarcazione in acqua, la ricerca di un sistema di acquisizione del movimento dell’atleta utilizzando il video statico in barca. Una mole di ricerca e innovazione, cofinanziata anche dalla Regione Toscana, che gli ha permesso di ottenere la certificazione RINA dal 1998 e quella del sistema di qualità ISO 9001:2000 la quale permette la tracciabilità di tutti i materiali che si utilizzano per la costruzione delle barche.

Tanta ricerca e innovazione hanno permesso a Filippi di avere una vasta gamma di imbarcazioni di diverso tipo e dimensione come spiega lo stesso David: “La nostra produzione annuale di barche va da quelle per competizione, comprese quelle per para-rowing, da allenamento tipo 7,20, 8.10, 6,50 ecc., oltre alla nuova linea del coastal rowing e delle imbarcazioni da mare tipo Gig e Yole. Una vasta gamma per tutti gli usi del mondo del remo fino ad arrivare a differenziare la costruzione di barche per uomini e per donne. Quest’ultime hanno, infatti, raggiunto un buon livello di richiesta, segno che il canottaggio mondiale femminile è in crescita. Questo ci ha consentito di realizzare diversi stampi per il settore femminile tra cui un singolo, un doppio, un quattro senza, un quattro di coppia e un otto come quello che abbiamo consegnato alla squadra femminile dell’University of London Boat Club. Un dono reso possibile dalla generosità di James Cook, un atleta che ha incarnato perfettamente lo spirito del canottaggio, per il quale ho grande ammirazione, e dall’Azienda Parmigiani Fleurier che, come la Filippi Lido srl per le proprie barche, ha sempre prestato grande attenzione ai dettagli, alla precisione e all’eleganza dei suoi orologi”.

La “Filippi Lido srl” ha sempre mirato alla qualità assoluta, alla ricerca di particolari e della bellezza nel solco della migliore tradizione del Made in Italy ed offre assistenza tecnica sui campi di regata di tutto il Mondo consentendo, in accordo con la FISA, di far gareggiare anche chi non ha possibilità di acquistare una barca Filippi. Sviluppare il canottaggio in ogni parte del Globo e la consegna dell’otto femminile ad un Club universitario è, per David, un modo per “ripagare” il mondo universitario, al quale è ampiamente legato, pur rimanendo ancorato alla tradizione di famiglia per l’innovazione tecnologica, che ha consentito alla “Filippi Lido srl” la vertiginosa crescita dell’ultimo decennio.