News

Antonio Soia: “Don Angelo era un uomo che sapeva tutto  del canottaggio”

domenica 2 Marzo 2014

Antonio Soia: “Don Angelo era un uomo che sapeva tutto  del canottaggio”

ORTA SAN GIULIO, 02 marzo 2014 – Il Presidente della Canottieri Lago d’Orta, Antonio Soia, non ha dubbi nel definire il compianto Don Angelo Villa, al quale è dedicato l’Italian Sculling Challenge, un’enciclopedia vivente del canottaggio: “Don Angelo era un uomo di sport, una persona su cui si poteva contare sempre e dopo essersi dedicato al calcio e ad altre discipline sportive, nel 1962, approda al canottaggio divenendo Presidente della Canottieri Lago d’Orta, un incarico che lascerà solo nel 2002 – dice Soia – Io ero al suo fianco come Vice Presidente e poi quando lui lasciò la carica mi pregò di assumere la carica di Presidente della società”. Gli piaceva lottare, anzi era una persona che teneva ai suoi atleti tra i quali Stefano Basalini e Jiri Vlcek che oggi gareggeranno per testimoniare l’attaccamento alla sua figura: “Il canottaggio per Don Angelo era come una missione. Lui conosceva tutto di questo sport, seguiva le vicende di tutti i campioni del suo periodo ed era una grande tifoso degli Abbagnale – afferma ancora il Presidente Soia – io invece mi ero avvicinato al canottaggio perché mio figlio lo praticava e lui mi ha voluto al suo fianco. Oggi posso dire che quello che so del canottaggio l’ho imparato grazie a Don Angelo che mi ha permesso di fare esperienza in un mondo che non conoscevo”.

Antonio Soia racconta anche di alcuni particolari sul come è stato trovato il corpo esanime di Don Angelo affermando che il Prete di Orta San Giulio se ne è andato troppo presto: “Quel giorno il lago era molto mosso ma lui volle lo stesso andare a San Giulio in barca a remi e questo gli costò la vita. Quando lo trovammo capimmo subito che aveva lottato per arrivare a riva, ma il freddo e l’acqua gelida aveva vinto su di lui”. Se a Soia chiediamo quale è stata l’eredità che ha lasciato alla Canottieri Lago d’Orta egli non ha dubbi e dice: “La voglia di lottare per un ideale e per i ragazzi che si avvicinano a questo sport. La determinazione a far si che le cose difficili possano diventare facili con l’impegno delle persone ed è per questo che a distanza di anni la mia società continua a organizzare una regata per ricordare la sua persona. Mi spiace però che quest’anno vi siano così pochi iscritti e non mi si venga a dire che è perché la settimana ventura v’è la prima regionale dell’anno. Sono convinto che non è così perché una gara può spezzare la routine degli allenamenti invernali e consentire agli atleti di avere il confronto diretto con gli avversari prima che inizi l’attività sui duemila metri. Ho apprezzato molto che alcuni atleti che erano in raduno a Sabaudia oggi siano qui sul Lago d’Orta, mi spiace per chi, invece, ha deciso diversamente. Sono certo che il prossimo anno sarà diverso”.

Nelle immagini: il Presidente Antonio Soia; don Angelo Villa; Soia con Stefano Basalini