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Leonardo Calabrese: il College di Piediluco. Un’occasione per crescere  come atleta e come uomo

giovedì 13 Febbraio 2014

Leonardo Calabrese: il College di Piediluco. Un’occasione per crescere  come atleta e come uomo

ROMA, 15 febbraio 2014 – Proveniente dal Reale Circolo Canottieri Tevere Remo, allenato in Società da Marco Massai, Leonardo Calabrese quest’anno è inserito tra gli atleti del College Remiero Giovanile di Piediluco. Avvicinatosi al canottaggio grazie al progetto Remare a Scuola, Leonardo è testimone di quanto sia importante per la Federazione Italiana Canottaggio puntare sul binomio scuola-sport: “Allora frequentavo le medie – spiega l’atleta – e Daniela Sanna, allenatrice giovanile della Tevere Remo, ci offrì la possibilità di provare il remoergometro. Io andai molto bene e mi fu proposto di allenarmi gratuitamente per un anno presso la Tevere Remo. Ero un po’ scettico dal momento che venivo dal nuoto, però provai lo stesso”. Fu Marco Massai che decise poi di offrire una possibilità al giovane atleta: “Proprio Massai mi propose di andare in ritiro con loro per provare ad avvicinarmi ad un canottaggio più impegnativo e per farmi entrare nel gruppo. Passai due settimane in Trentino, a Caldonazzo, un posto meraviglioso, dove scattò il colpo di fulmine per il canottaggio. Incominciai subito ad allenarmi con molto impegno perché, avendo incominciato relativamente tardi, dovevo recuperare terreno rispetto agli altri. Marco (Massai ndr) in questo senso mi ha aiutato molto”.

Leonardo, con il College la Federazione Italiana Canottaggio ha deciso di offrirti una possibilità importante. Quali sono le tue sensazioni?: “Pensare che mi è stata data l’opportunità di perseguire la stessa strada di molti campioni che hanno fatto la storia del canottaggio è per me una grande soddisfazione: penso a Alessio Sartori, Rossano Galtarossa, Lorenzo Bertini, Giovanni Calabrese. Io il college lo vedo come un mezzo per poter crescere sia come atleta che come uomo. Il percorso che sto facendo infatti mi sta dando molto a livello tecnico ma anche come persona. Sono seguito da professionisti del calibro di Agostino Abbagnale e Giuseppe Polti, figure di riferimento sia sotto il profilo atletico e sia sotto il profilo umano. In più sono a contatto con atleti come Jacopo Mancini che pur essendo molto giovane si è già tolto molte soddisfazioni. Proprio lo scorso anno ha vinto un mondiale ed ha alle spalle molti titoli italiani. Sicuramente mi sento stimolato ad andare sempre oltre i miei limiti. In un certo senso anche prendere le distanze dalla propria famiglia, dai propri amici fa crescere, quindi posso dire che questa del College è una grande esperienza di vita”. Cosa speri per il tuo futuro? “Voglio finire il liceo e poi concentrarmi sul canottaggio. Il mio sogno sarebbe entrare nella squadra delle Fiamme Gialle per poter seguire le orme del mio idolo che è e rimane Alessio Sartori che, tra l’altro, negli anni in cui ha frequentato il College, ha fatto veramente un salto di qualità come atleta”.