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Rossano Galtarossa: avanti con la nuova stagione remiera!

lunedì 8 Aprile 2013

Rossano Galtarossa: avanti con la nuova stagione remiera!

ROMA, 08 aprile 2013 – In questo week end si sono tenute le gare della Trio 2016 e del primo Meeting Nazionale. Facciamo un punto della situazione insieme al Consigliere Rossano Galtarossa: “Siamo all’apertura ufficiale di quelle che sono le competizioni nazionali, un appuntamento importante per tutto il remo italiano. In queste giornate si sono potuti riscontrare i primi risultati relativi al nuovo programma di allenamento. Questi incontri sono determinanti anche per allenatori e dirigenti che, attraverso il confronto con le altre società, possono comprendere l’efficacia del loro lavoro. Ovviamente sono anche momenti importanti per allacciare dei rapporti di collaborazione. Mi riferisco in particolare alla possibilità, fatto salvo per i campionati italiani, di organizzare degli equipaggi misti. In questo senso lo spirito di collaborazione tra le società è determinante”.

Come ti sembra che stia procedendo il discorso finalizzato all’allargamento della base? “Il canottaggio richiede una grossa dedizione cosa che al giorno d’oggi non è sempre elemento di stimolo. Dico questo perché mi pare che le nuove generazioni, a volte, a fronte della richiesta di un impegno importante, tendano a scegliere alternative più comode. È facile idolatrare i grandi campioni, meno facile è comprendere a fondo quale sia il lavoro che c’è dietro, o, più in generale, quanto possa costare arrivare ai vertici di una qualsiasi disciplina. Nonostante questo mi pare di vedere un buon movimento. Ora starà al lavoro dei dirigenti far sì che dal ‘materiale grezzo’ a disposizione, possano emergere nuovi talenti”.

Quale può essere la chiave di volta per incrementare l’interesse per il canottaggio? “L’importante è lavorare su due fronti paralleli: da una parte preparare una squadra nazionale che possa far valere il tricolore ai vertici mondiali. Dall’altra cercare di proporre un canottaggio che sia piacevole per tutti, giovani e meno giovani. Un canottaggio che tenga anche conto della componente ludica. I due aspetti chiaramente non devono essere confusi. È chiaro che i risultati del canottaggio praticato ad alti livelli diviene poi motivo di traino per tutto il mondo sportivo. Ad esempio io mi trovo qui oggi a premiare ragazzi e ragazze che si dicono onorati del fatto stesso che io li premi. Questo senza dubbio mi gratifica a livello personale ma fa anche capire che l’aver ottenuto dei risultati è stimolante per i più giovani. Ma questo non deve obliare il canottaggio di diletto, in particolar modo a livello delle singole società. Ad esempio noi a Padova ci siamo attrezzati, ma come noi ho potuto appurare che anche altri si sono adoperati in questo modo, per dare spazio, in termini logistici e con l’ausilio di personale preparato, a praticanti che non siano interessati all’agonismo. Che siano quindi orientati alla volta di uno sport sano, a contatto con la natura e che solo in seconda battuta preveda la necessità di confrontarsi. Ma l’aspetto del confronto deve sorgere in maniera spontanea. È assurdo pensare che tutti quelli che si avvicinano al nostro mondo abbiano l’ambizione di competere ad alti livelli”.

Ti pesa non essere in acqua?: “È difficile trovarmi in un campo di gara che mi ha visto impegnato tante volte, dove ho portato avanti la maggior parte dei miei allenamenti con la nazionale, in vesti istituzionali. Certo mi fa piacere premiare tanti giovani e ragazzi che conosco. Però non posso nascondere che mi fa strano non essere in acqua. Credo mi ci vorrà un po’ di tempo per abituarmi”.