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Elia Luini: dal Lago d’Orta al Lago di Sabaudia

giovedì 7 Marzo 2013

Elia Luini: dal Lago d’Orta al Lago di Sabaudia

ROMA, 07 marzo 2013 – Tra gli atleti presenti al secondo raduno di Sabaudia ce n’è uno che non ha bisogno di presentazioni in termini di palmares. Si tratta dell’indiscusso campione della categoria pesi leggeri Elia Luini.

Luini prima di prendere parte al raduno di Sabaudia ha partecipato al Memorial Don Angelo Villa, sul lago d’Orta, una delle cornici remiere più belle. E proprio da lì vogliamo partire. Com’è andata la gara e quali considerazioni ti senti di fare in relazione al risultato? “È una gara che faccio tutti gli anni e conosco molto bene il percorso. C’è sempre l’incognita delle boe. Lì le virate sono un po’ particolari, nel senso che se ti incastri perdi secondi preziosi. C’erano avversari temibili, come il danese Henrik Stephansen, campione del mondo e per di più in grande forma. Per quello che mi riguarda dovevo terminare la settimana di preparazione e ho disputato la competizione come un allenamento. È stata comunque una bellissima gara, all’insegna del bel tempo, sole, acqua fantastica. Per quanto riguarda il risultato speravo in un podio anche perché essendo la prima gara della stagione non c’era modo di sapere a che livello fossero gli altri rispetto a me, per cui sono soddisfatto di com’è andata. Ritengo sia stato un test positivo considerando il mio livello di preparazione”.

Passiamo ora al raduno di Sabaudia. Come stanno procedendo gli allenamenti: “A Sabaudia la preparazione sta procedendo benissimo, l’unico inconveniente è il tempo. Parlando a livello strettamente personale posso dire di aver fatto un ottimo test quindi il valore fisiologico c’è. Attualmente mi manca un po’ di barca, speravo di poter recuperare in questi giorni ma le condizioni sono quello che sono”.

Nuova gestione, nuovo approccio, nuova mentalità. Come ti sembra che stia reagendo il gruppo alla direzione tecnica di Giuseppe La Mura? “In realtà io ho incominciato giovanissimo l’attività agonistica. Avevo solo vent’anni e allora ero già sotto il Dott. La Mura quindi per me questo approccio non è nuovo e so che risultati può dare. Allora eravamo tra le nazionali più forti del mondo. L’allenamento è più duro, senza dubbio, ma se si decide comunque di fare dei sacrifici è bene farli fino in fondo se poi alla fine dell’anno si raccolgono i risultati. Io ho molta fiducia nel Dott. La Mura, so che con la sua esperienza ha sempre creato barche validissime. Il mio obiettivo personale è quello di stare tra i migliori e rientrare in quelle barche”.