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La Conferenza Nazionale Allenatori, una grande occasione di confronto

lunedì 25 Febbraio 2013

La Conferenza Nazionale Allenatori, una grande occasione di confronto

ROMA, 25 febbraio 2013 – Il Consigliere, in quota Tecnici, Mimmo Perna traccia il bilancio della positiva esperienza vissuta durante la Conferenza Nazionale Allenatori organizzata dalla Federazione Italiana Canottaggio, ma con soggiorno a spese dei Tecnici italiani. Voglia di apprendere e di condividere sono stati i due ingredienti fondamentali per questa prima Conferenza Nazionale che ha reso protagonista una categoria che, insieme agli Atleti, è il volano delle Società e della stessa Federazione.

A Mimmo Perna abbiamo chiesto se l’obiettivo prefissato alla vigilia dell’evento è stato raggiunto: “L’obiettivo iniziale era quello di far incontrare nuovamente tutti gli allenatori – afferma Perna – , e questo soprattutto in virtù del ritorno alla guida del canottaggio del dottor Giuseppe La Mura, ripristinando il contatto tra Direttore Tecnico e Tecnici attraverso un dialogo costruttivo che si era bruscamente interrotto nel 2005. C’era una necessità impellente, da parte di tutti gli Allenatori, di rivedersi, di incontrarsi e di riappropriarsi di quelle modalità e metodologie di allenamento che si erano disperse e che evidentemente gli Allenatori italiani, nonostante l’assenza del dottor La Mura dalla scena tecnica nazionale, portavano impresse in maniera frammentaria nel loro bagaglio di esperienze. Esperienze che, in ogni modo, hanno permesso ad ognuno di loro di ottenere buoni e concreti risultati. È stato un obiettivo ampiamente raggiunto e suggellato da un numero davvero importante di Tecnici per cui, nonostante la Conferenza fosse a pagamento contrariamente a quanto avveniva prima, l’adesione è andata oltre ogni aspettativa ed ha superato le duecentocinquanta presenze”.

Si può parlare, quindi, di successo ampiamente raggiunto? “Direi di sì, poiché la Conferenza si è svolta soprattutto in un clima di serenità, di scambio di idee, di informazioni e di apprendimento di nozioni. Conoscenze che, ripeto, i Tecnici già possedevano, anche se avevano la concreta intenzione di ripristinare un contatto diretto con la direzione tecnica”.
Secondo lei è importante programmarne altre a livello nazionale oppure puntare solo all’organizzazione di appuntamenti sul territorio? “Sono convinto che sia molto importante organizzarle a livello nazionale e ne programmeremo altre a fine stagione e all’inizio della prossima. Vogliamo dare un ampio respiro a tutte le parti: al dottor La Mura, agli Allenatori che hanno relazionato sul lavoro svolto, alla cura degli aspetti psicologici e pedagogici relativi anche all’apprendimento dell’attività remiera giovanile. Sarà, quindi, un nostro impegno far sì che la prossima Conferenza si tenga a novembre, e ci stiamo già attivando, con caratteristiche simili a questa di Terni. Ciò, ovviamente, non escluderà di organizzare conferenze, e quindi informazione e formazione dei Tecnici, dislocate in tutte le Regioni italiane”.
Per concludere, quale ruolo riveste l’ANAC per la Federazione Italiana Canottaggio? “Rispondo in maniera molto semplice: il Presidente Giuseppe Abbagnale nel suo programma ha dato chiaramente spazio e apertura all’ANAC e questo è stato scritto a chiare lettere. Da parte dell’Associazione Nazionale Allenatori di Canottaggio v’era l’obiettivo primario, da quattro anni a questa parte, di inserire un personaggio proveniente dal Consiglio ANAC in maniera che questo diventasse il trait d’union fra la base, sia quella iscritta all’Associazione sia quella indipendente, ed il vertice della Federazione Italiana Canottaggio. L’obiettivo è stato raggiunto ed io sono stato eletto nel Consiglio federale. Per questo devo ringraziare tutti gli Allenatori che, con il loro consenso, mi hanno dato questa possibilità: con loro sono in costante contatto attraverso scambi interattivi di richieste da parte della base che io poi trasporto nel Consiglio in maniera da poterle valutare collegialmente e prendere le decisioni adeguate”.