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Maurizio Ustolin: perché mi ricandido

domenica 17 Febbraio 2013

Maurizio Ustolin: perché mi ricandido

TRIESTE, 17 febbraio 2013 E’ passato un quadriennio da quando nel 2009 fui eletto Presidente dell’ANAC. Quattro anni passati in un lampo.
Mi aspettavo un lavoro impegnativo da assolvere, e così è stato: un lavoro importante, che ha permesso delle piccole grandi conquiste.
A chi prima non ci credeva, abbiamo dimostrato che cosa siamo in grado di fare con il nostro impegno, e le nostre capacità, la nostra consapevolezza e la nostra unione, anche nei momenti più difficili.

Mi auguro che le nostre decisioni siano state interpretate sempre come decisioni prese cum grano salis, e non dettate soltanto da convinzioni personali, o da effimeri entusiasmi del momento.
Abbiamo camminato con le nostre gambe, abbiamo ragionato con la nostra testa, abbiamo raggiunto obiettivi che i più scettici indicavano come irrealizzabili, altri invece scontati, e questo grazie a tutto il gruppo: dal Presidente ai consiglieri, passando dai probiviri ai revisori dei conti, un gruppo di amici senza i quali tutto questo non sarebbe stato possibile.

Il mio pensiero è sempre stato quello di ragionare passo a passo, stagione dopo stagione, mattone sopra mattone ed il mio scopo primario era quello di concludere positivamente un quadriennio dando all’ANAC una dimensione diversa, più rappresentativa della categoria, e da Presidente quindi mi ritengo soddisfatto del lavoro svolto dall’Associazione, che non si limita a consegnare i premi a fine stagione, ma propositiva, è entrata di diritto nelle decisioni anche federali.

Il 23 febbraio a Terni ci sarà l’Assemblea Ordinaria ed Elettiva, ed io non davo per scontato il fatto di ricandidarmi, perché ritengo che nel nostro microcosmo ci siano tecnici che avrebbero potuto svolgere la funzione di Presidente dell’ANAC, né voglio essere eletto solo perché non ci sono altri che vogliano farlo. Io posso dire solo che ho cercato di dare il meglio di me stesso perché voglio bene all’ANAC, voglio bene al canottaggio, e stimo tutti i tecnici italiani dal primo all’ultimo, perché dopo aver fatto l’atleta, da oltre trent’anni so che cosa significhi fare l’allenatore di canottaggio.
Ho comunicato a tutto il Consiglio Direttivo dell’Associazione che mi sarei ripresentato soltanto se anche la mia squadra avesse fatto altrettanto: e così è stato.
Ci saranno 3 uscite dettate da motivazioni lavorative e personali, ma 3 new entry, che comunicherò nei prossimi giorni, davvero molto importanti.
Bisogna pensare ma soprattutto programmare un altro quadriennio, con un altra gestione FIC, e contare ed aver peso nelle decisioni importanti non soltanto a pochi mesi dalle elezioni, ma per l’intero quadriennio.
Mi ricandido alla Presidenza dell’ANAC perché la nostra splendida avventura nel canottaggio allenato deve continuare, perchè non dobbiamo accontentarci mai, perché abbiamo mosso solo i primi importanti passi di avvicinamento ad una nuova importante dimensione che deve assumere l’Associazione e noi allenatori nel nostro sport.

Con sincero affetto
  

Maurizio Ustolin