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Trofeo Vacchino tra canottaggio e spettacolo

sabato 19 Ottobre 2013

Trofeo Vacchino tra canottaggio e spettacolo

SANREMO, 19 ottobre 2013 – È dal 1981 che a Sanremo si organizza il Trofeo Aristide Vacchino per ricordare la figura di Aristide, uomo legato al canottaggio, alla città di Sanremo e al Teatro Ariston il quale da tre generazioni è di proprietà della famiglia Vacchino. A organizzare l’evento, indetto dalla Federazione Italiana Canottaggio, è la Canottieri Sanremo presieduta, dal 2001, Walter Vacchino. Una gara che si fregia anche del patrocinio della Regione Liguria e del Comune di Sanremo. La regata è da considerarsi una delle prime manifestazioni nazionali dedicate alle categorie allievi e cadetti e alla specialità del Coastal Rowing. Walter e Carla Vacchino, figli di Aristide, guidano il complesso del Teatro Ariston e, ogni qualvolta si parla di canottaggio, propone anche interessanti commistioni tra sport e spettacolo come avvenuto in tutte le regate che si sono svolte a Sanremo. Il 32esimo Trofeo intitolato ad Aristide prende il via oggi alle 15.30 e terminerà domani con l’assegnazione del Trofeo Aristide Vacchino alla Società che avrà totalizzato il miglior punteggio.

Incuriositi, però, dalla storia della famiglia Vacchino abbiamo scovato nella rete un’interessante sequenza storico-evolutiva dell’imprenditoria relativa all’Ariston Srl di Sanremo che proponiamo ai lettori di canottaggio.org. Da tre generazioni la famiglia Vacchino è proprietaria e gestore delle sale di spettacolo di Ariston Srl di Sanremo. Il primo cinematografo di Sanremo viene realizzato nei locali dell’Eden Concert e inaugurato il 20 maggio 1906. Dodici mesi più tardi nasce il “The American Cinematograph” di via Matteotti. Carlo Vacchino lo rileva un anno dopo e lo trasforma nel “Sanremese”. Sito al pianterreno, il locale dispone di duecento posti, di una vasta sala d’aspetto, di una comoda entrata e di una luminosa vetrina ove vengono esposti i programmi forniti in esclusiva dal Consorzio Pathé.

Le iniziative imprenditoriali di Vacchino si ampliano quando decide di assumere la gestione del “Principe Amedeo”, il teatro comunale sanremese sorto nel 1877. Altri progetti lo occupano e lo incuriosiscono. Non per caso stringe un rapporto di collaborazione con Stefano Pittaluga, un illuminato pioniere ligure del cinema che sta allargando le dimensioni del proprio lavoro di esercente e distributore oltre i confini regionali. La morte improvvisa di Carlo Vacchino, nel 1918, costringe l’azienda ad una battuta d’arresto. La vedova Emilia ed il giovane figlio Aristide ne assumono la difficile eredità e preparano con passione le premesse per un allargamento d’impresa. Questo avviene nel 1933, con l’acquisto del “Centrale”, un elegante cinema-teatro edificato nel 1925 nel centro della città. La sala, a pianta di croce latina, coperta da una cupola apribile, contiene una vasta platea ed una galleria disposta a ferro di cavallo. Le raffinate decorazioni del soffitto recano la firma di Galileo Chini, un artista toscano tra i più personali e colti nel panorama figurativo europeo delle prime decadi del Novecento. Del complesso fa pure parte il “Tabarin Florida”, un locale di piccole dimensioni, di gusto prezioso, inaugurato nel 1929.

Passata la bufera della guerra, il 6 giugno 1947, Aristide Vacchino apre il “Giardino”, un cinema all’aperto sulla cui area, nel 1953, iniziano i lavori di costruzione di un grandioso complesso destinato allo spettacolo: il “Centro Ariston”. Si debbono però superare non poche difficoltà e ostacoli prima che l’innovativo progetto possa tradursi in una realtà pubblica. Nel 1957 si avvia l’Ariston all’aperto, una vasta arena situata sul tetto dell’edificio di via Matteotti; il 6 dicembre 1962 è la volta dell’“Ariston Mignon” (l’attuale “Ritz”), una sala di 450 posti, a forma di conchiglia, decorata con bassorilievi in metallo dello scultore Alfieri. Infine, l’Ariston, un cinema-teatro capace di 1960 posti, suddiviso tra platea e galleria, con 16 palchi, viene inaugurato il 31 maggio 1963.

Oltre a dotare nuovamente Sanremo di un vero teatro, dal momento che il “Principe Amedeo” non è stato ricostruito sulle macerie lasciate dagli eventi bellici, già all’epoca della sua apertura il “Centro Ariston” rappresenta un cospicuo esempio – forse unico in Italia – di complesso polifunzionale distinto da comfort d’ambienti, eleganza di arredi e di decori (il grande affresco del soffitto è del pittore Cuneo), soluzioni tecniche d’avanguardia, notevoli attrezzature sceniche, impianti e servizi multimediali. Verso la fine degli anni Sessanta, con l’acquisizione dell’Orfeo, un cinema-teatro aperto al pubblico il 23 ottobre 1962, Aristide Vacchino completa, per così dire, la mappa di una presenza consolidata nell’arco di sei decadi. Alla sua scomparsa avvenuta nel dicembre 1980, la guida dell’azienda famigliare passa ai figli Carla e Walter (nella foto). La responsabilità per i due giovani non è lieve, ma pochi anni sono sufficienti alla terza generazione per attivare una nuova fase di sviluppo

Mentre nell’agosto 1986 il “Sanremese” viene completamente ristrutturato e rinnovato nelle parti tecniche, al “Centro Ariston” s’iniziano sostanziosi lavori per ridimensionare gli spazi, adottare nuove soluzioni ambientali, realizzare strutture tecnologiche che ne consentano l’adeguamento alle necessità di un’attiva ed affidabile pluriunità congressuale. Nel giugno/settembre 1987 anche il “Centrale” subisce significativi interventi di ripristino: la sala principale, ampliata nel dopoguerra, riacquista le dimensioni originarie, si ricavano spazi per la creazione di un “video-club” e, soprattutto, si ridà vita al “Tabarin Florida”, declassato a magazzino dopo essere divenuto una sala biliardi nei primi anni Cinquanta.

Tornato all’antico splendore Liberty, grazie ad un attento restauro, l’ambiente si trasforma in una sala di 96 posti. Il cinema “Tabarin” ingloba le sofisticate tecnologie d’oggi tra i fascini di un “dèco” riassunto nella grazia e nella flessuosità delle fanciulle cariatidi che rinserrano il raccolto e prezioso piccolo palcoscenico. Oltre al celeberrimo Festival della Canzone Italiana, il Teatro Ariston ospita la rassegna della Canzone d’Autore “Premio Tenco” e tutti gli appuntamenti in cartellone quali poesia, balletto, lirica, convegni, fitness, mostre, cabaret, trasmissioni televisive, manifestazioni musicali. Il Teatro Ariston venne addirittura consacrato per poter ospitare la settimana liturgica.

Ariston srl oggi è costituito dalle sale: Ariston (1909 posti), Ritz (390 posti), Cinema Roof Sala 1 (384 posti), Roof Sala 2 (135 posti), Roof Sala 3 (135 posti), Roof Sala 4 (35 posti) che si trovano nello stesso stabile sito in Corso Matteotti 107. A 200 mt dal Teatro Ariston sono situate altre due sale: il Cinema Centrale (664 posti) e la Sala Tabarin (96 posti) , che si trovano in Corso Matteotti 226, presso il Palazzo degli Spettacoli. (fonte aristonsanremo.com)