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Coastal Rowing: il retroscena

sabato 12 Ottobre 2013

Coastal Rowing: il retroscena

GENOVA, 12 ottobre 2013 – Perché siamo qui? Perché disputiamo a Genova l’ottava edizione dei Campionati Italiani Coastal Rowing? Principalmente si deve tutto a quest’uomo, Jannot Antognelli, sessantenne monegasco. Un pioniere di questa disciplina, insieme a Gerard d’Aboville. Come nasce il Coastal Rowing? “In pratica, da una riunione organizzata a Parigi nel 1986 – ci dice Antognelli – Ci ritrovammo in quell’occasione a discutere la volontà dei club della Bretagna di staccarsi dalla Federazione per aprire un’associazione di canottaggio a sedile fisso”.

Per scongiurare la frattura, nacque così una Commissione, formata da D’Aboville, Antognelli e Dennis Masseglia, oggi presidente del Comitato Olimpico Nazionale Francese. “Per soddisfare l’esigenza di chi voleva mettere da parte il canottaggio olimpico ed affrontare, divertendosi, il mare a parte abbiamo analizzato attentamente l’ipotesi di realizzazione di barche in grado di reggere il mare con onda formata”. Le prime barche: yole in legno, con il cantiere Brugg. “Piano piano, la situazione è cambiata ed il primo a specializzarsi realmente nella costruzione e vendita di barche da Coastal Rowing, così come oggi le intendiamo noi, è stato Eurodiffusion e poi altri lo hanno seguito”.

In Francia, ogni anno, si svolgono almeno dodici gare sul contorno mediterraneo, due a Bordeaux e due in Bretagna. Ognuna, con almeno la presenza di 180 vogatori. “Una ventina di club pratica esclusivamente Coastal Rowing – prosegue Antognelli – Io ho partecipato all’organizzazione della prima regata internazionale, eravamo a Noli nel 2005, e da lì in avanti ho collaborato con gli amici della Canottieri Sanremo per i Campionati Italiani ed il Mondiale 2008”.

Marco Callai