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Quattro senza pesi leggeri: la forza e l’esperienza

mercoledì 21 Agosto 2013

Quattro senza pesi leggeri: la forza e l’esperienza

ROMA, 21 agosto 2013 – Allenarsi duramente due volte al giorno, tutti i giorni. Portare il fisico oltre i limiti imposti da madre natura. Porsi obiettivi con la consapevolezza che, una volta raggiunti, altro non saranno che nuove linee di partenza. Il tutto non certo a fronte di ingaggi multimilionari. Viene da sé, trovare la motivazione giusta per poter intraprendere il duro cammino del canottiere è fondamentale. Questo è il messaggio che traspare dal contributo dei ragazzi del quattro senza pesi leggeri: Jiri Vlcek, Armando Dell’Aquila, Livio La Padula (Fiamme Oro), Giorgio Tuccinardi (Forestale). E proprio a loro è dedicato questo servizio tra i molti che abbiamo dedicato alle barche che saranno impegnate in Corea nell’imminente appuntamento mondiale. Incomincia Livio La Padula, che ripercorre brevemente i giorni del ritiro passati a Piediluco: “Sono state settimane molto dure, durante le quali abbiamo passato momenti di grande calo fisico dovuti alla stanchezza. Alla fine però la squadra ha reagito bene. L’importante è essere consapevoli che stiamo costruendo qualcosa di importante, in questo c’è piena fiducia. La motivazione che ci spinge ad allenarci deriva dalla passione. Penso infatti che chi pratica canottaggio deve essere molto appassionato e determinato, non lo si fa certo per soldi”.

Armando Dell’Aquila pone l’attenzione sul valore dei colori azzurri e sull’importanza che possono avere per uno sportivo: “Vestire la maglia azzurra ogni anno, essere riconfermato costantemente a certi livelli è una grande soddisfazione. Sono tornato da un periodo che avevo ritagliato per me con una forte motivazione e una grande voglia di fare. Tra l’altro ho anche trovato il clima ideale per allenarmi e questa è un’ulteriore motivazione. Di certo uno degli elementi che sta facendo la differenza è il gruppo, in questo senso gli allenatori stanno svolgendo al meglio il loro lavoro contribuendo a strutturare una squadra unita e cooperativa”.

Giorgio Tuccinardi invece sottolinea come il cambiamento possa, a volte, spronare a rimettersi in gioco: “L’anno scorso avevo pensato di piantarla lì perché non avevo più stimoli. Quest’anno, cambiando tutto, è come se avessi ripreso da zero. Sicuramente mi sento stimolato dal metodo selettivo che non esisteva più. Il fatto di doversi confrontare nella TRio su tutte le barche per me è stato fondamentale, intanto perché in barca riesco ad esprimermi meglio che al remoergometro e poi perché ho ritrovato un lavoro che si sposa in pieno con la mia mentalità. Ora potrò presentarmi al mondiale con la consapevolezza di aver portato avanti un lavoro di mesi e mesi, senza aver mai mollato una palata e quindi di aver dato tutto”.

Nella foto in alto: Il quattro senza pesi leggeri in allenamento a Piediluco