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La nazionale maggiore in pillole (ultima parte)

mercoledì 7 Agosto 2013

La nazionale maggiore in pillole (ultima parte)

ROMA, 07 agosto 2013 – Chiudiamo la carrellata di mini interviste pre-mondiale realizzate con gli atleti Para-Rowing della nazionale maggiore che si sta preparando per disputare il mondiale coreano. Un gruppo di uomini e donne che ha ritrovato la propria identità all’interno del team nazionale che fa capo al Direttore Tecnico Giuseppe La Mura ed al Coordinatore della squadra azzurra Francesco Cattaneo. Da queste “pillole” traspare la forte volontà di fare bene per arrivare in forma al primo appuntamento iridato del quadriennio.

Paola Protopapa (CC Aniene): “Sono stanca ma felice di essere nuovamente sulla breccia. Mi alleno bene anche se con molta difficoltà. Difficoltà dovute alla stanchezza e alle problematicità soggettive che ognuno di noi si porta dietro. Che dire ci stiamo formando con l’obiettivo di far andare al massimo questa barca. La Corea è lontana, ma vicina e ogni giorno che passa l’equipaggio è sempre più amalgamato. Poi da quando c’è “Peppiniello” è tutta un’altra cosa”.

Valentina Grassi (CC Roma)
: “Mi sento in forma e cerco di stare agganciata ai miei compagni di squadra. Questo perché è da poco che faccio canottaggio e, quindi, cerco di ‘tenere botta’ e di imparare ad autogestirmi. Peccato aver iniziato tardi, ma se tornassi indietro rifarei tutto e mi dico fra me e me: perché non ci ho pensato prima a fare canottaggio! Questo sport è davvero stupendo anche se non lo fai ad alto livello”.

Omar Airolo (Canottieri Gavirate): Mi alleno, sono sereno e, anche se sono stanco, do tutto me stesso ad ogni uscita. Poi riesco a sentire che la barca migliora e, quindi, questo ci fa stare ancora meglio e poi mi trovo bene con questo gruppo perché ci sentiamo davvero una squadra sola con gli amici che si allenano a Piediluco. Insomma a questo mondiale coreano spero di fare un grosso risultato e non nego che mi piacerebbe vedere il capovoga della barca inglese alle spalle sin dalle prime palate e il più lontano possibile. Vedremo cosa accadrà”.

Lucilla Aglioti (CC Aniene): “Ci sono e resisto e non mollo anche perché in barca ho delle belle sensazioni e sta migliorando molto e in maniera costante. Da quando c’è al timone Peppiniello abbiamo preso l’assieme e poi ci fa sentire un equipaggio coeso e compatto. Questo è il mio secondo mondiale, il primo nel 2011, e vorrei tanto sentire il ‘fischio’ della barca quando è lanciata. Insomma un sibilo che inizia a sentirsi spesso e spero che ci accompagni in maniera costante fino al mondiale”.

Fabrizio Caselli (SC Firenze): “Be’, non posso certamente dire che sono riposato poiché abbiamo lavorato tanto e soprattutto nella tecnica. La barca va via più liscia senza sobbalzi. Con Naccari abbiamo curato molto la tecnica e devo dire che ha fatto un ottimo lavoro. Per quanto riguarda il mio pronostico per il mondiale io intanto punto alla finale e poi voglio arrivare il più in alto possibile. Dalla Corea, quindi, mi aspetto molto sia sotto il profilo agonistico e sia sotto il profilo della trasferta poiché saremo tutti nello stesso albergo, il viaggio di andata e ritorno è con loro, insomma una grande squadra che farà sicuramente bene, almeno è questo che ci auguriamo tutti”.

Daniele Stefanoni (CC Aniene): “Mi sento in forma e puntiamo al mondiale per il quale ho lavorato bene anche se gli acciacchi a volte si sentono più forte. Questo doppio è una nuova avventura che mi sta entusiasmando ed è un modo anche per tenermi in forma e far crescere soprattutto Valentina perché è giovane e per questo ho anche un po’ di invidia. È una ragazza volenterosa e molto positiva, insomma una buona compagna di barca. Ci voleva Dario Naccari per sviluppare il canottaggio in meglio però, anche se il metodo di preparazione è migliore, ora aspettiamo i risultati per i quali stiamo lavorando molto e bene”.

Tommaso Schettino (CC Aniene): “Fisicamente mi sento molto bene. Sono al secondo carrello e sento delle buone sensazioni in barca. È stata, e lo è tuttora, una preparazione lunga, molto faticosa e curata nei minimi particolari e quando il dottor La Mura è venuto a seguire gli allenamenti abbiamo fatto tesoro delle sue indicazioni e il miglioramento si è visto. L’organizzazione dei raduni è stata perfetta in ogni posto dove siamo andati e ogni nostra esigenza, con i tempi tecnici adeguati, veniva subito appianata“.