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Occhi puntati sull’otto junior mondiale

domenica 4 Agosto 2013

Occhi puntati sull’otto junior mondiale

ROMA, 04 agosto 2013 – Da un grande valore derivano grandi responsabilità. E gli atleti selezionati per quest’otto sono forse quelli sottoposti alle pressioni maggiori, proprio perché a loro è affidata la barca regina. Nonostante tutto, questo equipaggio ha diverse qualità che trasmettono ottimismo, come spiega Simone Tettamanti (SC Moltrasio): “Quest’otto è una barca molto giovane che, quindi, guarda al futuro. Stiamo crescendo, i miglioramenti si vedono continuamente. Il tempo che abbiamo avuto per metterla insieme non è stato tantissimo, nonostante questo abbiamo intenzione di dare il meglio nell’imminente impegno internazionale”.

Anche Lorenzo Gerosa (SC Lario) si ritiene soddisfatto del lavoro portato avanti fin ora: “Abbiamo lavorato bene. Ognuno di noi ha dato il massimo con l’obiettivo di disputare un buon mondiale. Sappiamo che ci attendono diversi avversari di valore, ma noi siamo pronti alla sfida”.

Anche se l’allenamento ha dato esiti positivi, resta la piena consapevolezza rispetto alla difficoltà dell’impegno, come si capisce dalle parole di Vittorio Serralunga (RCC Cerea): La sfida che ci aspetta in Lituania sarà dura e personalmente posso dire di essere onorato di avere questa possibilità. Mi sono preparato duramente e sono pronto a dare il massimo. Sappiamo che ci sono avversari di alto livello ad attenderci e questo per noi è uno stimolo ulteriore”.

Uno sforzo importante come quello della preparazione di un mondiale può diventare tanto più efficace quanto più i ragazzi maturano fiducia nella gestione tecnica. A tal proposito Neri Muccini (SC Firenze) asserisce: “Rispetto agli anni scorsi c’è molta più fiducia nella nuova gestione e nel Presidente. Un uomo che ha fatto la storia del canottaggio e che al canottaggio stesso ha dedicato tutta la sua vita. Questo per noi è un incentivo ad impegnarci e a dare il massimo”.

E per dare il massimo chiaramente è necessaria una grande passione. Emanuele Fiume (Pro Monopoli) ha conosciuto la passione per il canottaggio in famiglia: “La passione del canottaggio me l’ha trasmessa mio zio quando ero piccolo. Infatti anche i miei cugini remano. Oggi sono molto felice di essere in nazionale e mi sto impegnando duramente perché vorrei competere per arrivare a Rio. Quello è il mio sogno”.

Altra condizione imprescindibile per poter ottimizzare una preparazione così importante è un grande supporto da parte degli allenatori. Secondo Andrea Maestrale (CN Posillipo) questo c’è: “Il rapporto che abbiamo costruito assieme agli allenatori è molto buono. Ci seguono costantemente e in più abbiamo la possibilità di confrontarci continuamente con loro. In questo modo riusciamo a crescere tutti assieme ed a costruire un metodo che sia il più efficace possibile. In sostanza abbiamo un feedback positivo”.

Ovviamente l’impegno remiero mette i ragazzi in condizione di doversi dividere tra sport e scuola. E se qualche volta il doppio impegno viene gestito abbastanza bene, come nel caso di Alessandro Piffaretti (SC Moltrasio) che ci dice: “Chiaramente allenarsi ad alti livelli comporta un impegno non indifferente. Il tempo che dedico al canottaggio è tanto. Fortunatamente la scuola non è così pesante e riesco a gestire anche l’impegno dello studio. Alla fine riesco a portare avanti bene sia l’uno che l’altro”.

Altre volte c’è qualche difficoltà in più: “A scuola si galleggia – ci dice Leonardo Pietra Caprina (SC Firenze) tra le risate dei compagni di squadra – Mi impegno moltissimo in questo sport perché voglio ottenere il massimo e questo toglie tempo allo studio. Con il nuovo corso poi gli allenamenti si sono intensificati parecchio, ma la motivazione è tanta perché tanta è la fiducia che riponiamo negli allenatori”.

E in chiusura non poteva mancare la dichiarazione di quello che forse è l’atleta più rappresentativo della barca, il timoniere Patrick Rocek (SC Lario): “Essere il timoniere dell’otto vuol dire rappresentare la testa e la mentalità della barca. Infatti mentre tutto l’equipaggio tira io devo mantenere la giusta lucidità, la giusta prontezza per poter incitare e caricare i miei compagni. Mi sento pronto per quest’impegno anche se c’è stata un po’di tensione in questi giorni prima della partenza per il mondiale”.