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Linz: l’analisi di Spartaco Barbo

domenica 28 Luglio 2013

Linz: l’analisi di Spartaco Barbo

LINZ, 28 luglio 2013 – “Rientrare dopo quattro anni di assenza è stato molto difficile anche perché ho trovato radicate abitudini diverse e, quindi, ho dovuto impostare e riprendere in mano la situazione cercando di far comprendere ai ragazzi che di tempo a disposizione ne avevamo poco. Tutto il gruppo ha recepito questo messaggio e si è messo a disposizione della nazionale con grande determinazione iniziando a lavorare bene. I risultati ottenuti in questo mondiale danno ragione a quanto abbiamo fatto fin qui, e non sono solo di questa compagine under 23, ma di tutto il Progetto Azzurro varato dalla nuova Federazione Italiana Canottaggio. In questi sei mesi ho instaurato una continua comunicazione con tutti i capi settori maschili che, unita ai consigli e alle indicazioni avute dal Direttore Tecnico, mi hanno permesso di formare una squadra ampia e competitiva in grado di essere protagonista in un mondiale difficile come questo di Linz. Ora però non voglio parlare delle medaglie vinte, quello che hanno fatto i ragazzi è sotto gli occhi di tutti, ma è mia intenzione, invece, sottolineare il comportamento nelle finali B di tutti gli equipaggi e, in particolar modo, dell’otto e del quattro di coppia senior poiché sono riusciti a interpretare con grande serietà e determinazione una gara che poteva essere solo di consolazione e invece è stata un giusto completamento del loro percorso mondiale. Tengo a precisare, inoltre, che la Nazionale italiana è solo una, come più volte ripetuto dal Presidente Abbagnale e dal Direttore Tecnico Giuseppe La Mura, quindi ho sempre tenuto in considerazione, ogni volta che dialogavo con lui, i suggerimenti di Claudio Romagnoli poiché questi ragazzi sono stati seguiti da lui prima che da me.
Voglio ringraziare il gruppo degli allenatori partendo dal più esperto Vittorio Scrocchi e passando a Bruno Lantero, Stefano Fraquelli e Gaetano Iannuzzi, tutti alla prima esperienza in ambito internazionale, poiché si sono messi a disposizione del gruppo lavorando con estrema professionalità. Ringrazio, inoltre, Marco Russo che, seppur non presente qui, è stato di grande aiuto durante il raduno di Sabaudia. Nel concludere sento il bisogno, visto che l’ultimo mio mondiale da responsabile l’ho fatto con Bebo Carando, di dedicare tutti i risultati della squadra maschile alla sua figura perché per me è stato un validissimo collaboratore oltre ad un altrettanto grande amico. Il suo ricordo lo porto sempre con me e, anche oggi, l’ho sentito al mio fianco. Un ricordo che ho condiviso con Giovanni Lepore che mi ha fatto una delle prime telefonate di oggi. Grazie a tutti e grazie Bebo”.