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Enrico Gandola: Squadra in crescita, ora il gioco si fa duro””

lunedì 18 Giugno 2012

Enrico Gandola: Squadra in crescita, ora il gioco si fa duro””

MONACO, 18 giugno 2012 – Ecco il pensiero del Presidente Enrico Gandola dopo la terza prova di Coppa del Mondo.

Rispetto a Belgrado e Lucerna, abbiamo visto una squadra in crescita non soltanto dal punto di vista fisico e della condizione ma anche e soprattutto della motivazione. I nostri ragazzi e le nostre ragazze hanno ben difeso i colori azzurri nell’ultima prova di Coppa del Mondo che precede i Giochi Olimpici. C’e’ un dato importante da evidenziare. Dopo Monaco di Baviera, e’ aumentato il numero delle nazioni e degli equipaggi che concorreranno per le medaglie a Londra, polverizzando sempre maggiormente il medagliere e la vittoria della Norvegia nel doppio ne e’ senz’altro un esempio. Sara’ ora compito dei nostri attenti CT, con l’ausilio anche dello staff medico scientifico, valutare quali messe a punto apportare ai nostri già competitivi equipaggi durante i raduni pre-Olimpiadi.

Tornando all’Italia, la concorrenza interna per il quattro di coppia è stata altamente stimolante e ci ha permesso di vedere all’opera due barche estremamente competitive. Bravissimi Ranieri e compagni nel mantenere elevata la concentrazione durante tutto il percorso unendo cervello, cuore, tecnica e grinta.  Anche il doppio PL ed il due senza maschili hanno disputato due regate emozionanti dove il podio e’ sfuggito soltanto nel finale. L’esperienza di questi quattro atleti, a cui oggi è anche mancato un pizzico di fortuna pur avendo dato il cento per cento delle proprie energie, sarà importante a Londra. Confido di poter recuperare il quattro senza PL, oggi protagonista di un’orgogliosa finale B: una barca di giovani che non sta attraversando un momento facile. E’ il momento di stare uniti e cercare dentro se stessi la giusta motivazione e concentrazione per riacquistare con l’appropriata dose di lavoro veloce, lo sprint decisivo per saltare il muro di equipaggi che si affollano per entrare in finale. Sono certo che, dopo le analisi dei nostri specialisti, anche questa barca, già nel prossimo raduno di Livigno, oltrepasserà quel limite che tanto generosamente l’anno scorso ha tracciato.

Anche il quattro senza maschile, due senza ed il doppio femminili hanno in fretta smaltito la delusione di sabato mentre nelle barche non olimpiche Pietro Ruta ha convinto.  Il quattro di coppia leggero femminile meritava qualcosa di più per la tenacia profusa nell’intera gara. Mi complimento anche con Laura Schiavone per essersi messa in discussione in singolo, appena 20 giorni dopo la mancata qualificazione olimpica di Lucerna. Bravi anche i nostri Adaptive che non hanno sfatato la maledizione del quarto posto nel doppio ma hanno parzialmente ridotto il gap da chi le precedeva.

Il gioco si fa duro, è necessario lavorare tanto e parlare poco, nutrendo fiducia nel nostro bravo staff tecnico scientifico, nei propri compagni ed in se stessi. Emulare i pregi dei propri compagni e compagne, concentrandosi per annullare le proprie debolezze é l’unica nobile via verso il successo”.