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Vittorio Serralunga: L’azzurro mi ha ridato grande fiducia””

martedì 5 Giugno 2012

Vittorio Serralunga: L’azzurro mi ha ridato grande fiducia””

ROMA, 05 giugno 2012 Iniziamo da Vittorio Serralunga, atleta della Reale Società Canottieri Cerea, e conosciamo alcuni degli atleti protagonisti azzurri protagonisti ai prossimi Europei di Bled, in programma sabato e domenica prossimi. Nato il 4 dicembre 1995 a Torino, conta due medaglie ai Campionati Italiani nel suo curriculum: argento nel due senza Ragazzi a Gavirate e bronzo nel quattro di coppia Juniores a Ravenna, sempre nel 2011. In Slovenia lo vedremo all’opera nel quattro con insieme a Niccolò Pagani (Tevere Remo), Filippo Mondelli (Moltrasio), Matteo Tettamanti (Moltrasio) e al timoniere Enrico D’Aniello (Stabia).

Vittorio, quando e perché hai iniziato a remare?
“Nel 2006, da allievo C, perché ero sovrappeso e volevo far uno sport completo. Il consiglio è arrivato dal medico”.

Ricordi anche la prima gara?
“Genova Pra’, da cadetto. C’erano onde pazzesche e siamo arrivati terzi su tre. All’arrivo ero stanco morto…”.

Descrivici la Reale Società Canottieri Cerea in poche parole.
“A mio parere, la compattezza di squadra è un nostro connotato. Durante allenamenti e trasferte, ma anche al di fuori, il gruppo è stupendo. Vinciamo tante medaglie ai Campionati Italiani ma da tempo ci manca l’oro. Ne sentiamo tutti la necessità, ci impegneremo per raggiungerlo”.

Cosa ti hanno insegnato i tuoi allenatori?
“Da Federico Vitale a Paolo Braida e Andrea Loiurio, mi hanno insegnato prima ad essere un ragazzo forte nella vita e poi porsi degli obbiettivi e lavorare per raggiungerli”.


Quest’anno come è iniziato?
“Dopo il buco nell’acqua del due senza Ragazzi (argento n.d.r.) l’anno scorso, quest’anno sono partito con l’idea di prepararmi senza pensare alla Nazionale. Poi, dopo le prime gare Roma e Pisa, entrambe vinte, ho capito che la voglia di entrarci era tanta e Romagnoli mi ha convocato per fare il capovoga dell’otto. In quell’occasione ho ritrovato la fiducia per poter fare una stagione al massimo e magari in azzurro…”.

Pronto per gli Europei? Che esperienza è stata partecipare ai raduni?
“Pronto, si, ed ho voglia di andare forte e di battere molti avversari. I raduni? Due nel 2011, poi quest’anno: sono faticosi, fisicamente e mentalmente, perché sei impegnato a dare il massimo. I test sono difficili: a mio avviso, al remoergometro non riesco mai a rendere al meglio”.

La più bella gara che ricordi?
“La D’Inverno sul Po, capovoga dell’otto con a bordo quattro campioni del mondo ed un bravissimo timoniere. Nella mia città, poi…”.

La più brutta?
“La sopra citata finale nel due senza Ragazzi: tra problemi all’imbarcazione, causati da un incidente il giorno prima, ed un lago molto mosso non abbiamo espresso tutto il nostro valore”.

Perché consigliare questo sport?
“Bello, completo, lo pratichi sempre. A livello agonistico è duro ma regala soddisfazioni”.

Hai un sogno?
“Molti. Intanto entrare in Nazionale e, dopo gli Europei, gareggiare ai Mondiali. Poi, chissà, in futuro, le Olimpiadi…”.

Vittorio Serralunga, quando non rema, cosa fa?
“Ho la passione per le auto, le moto le bici. Sto spesso e volentieri in giro con gli amici, sempre durante il tempo libero. Attualmente frequento la terza superiore: dopo due anni di Liceo, sono passato all’Itis, ramo meccanica, per coniugare meglio la mia passione per i motori”.