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Il 40enne Searle: Ogni giorno si imparano cose nuove e si diventa  più forti””

giovedì 24 Maggio 2012

Il 40enne Searle: Ogni giorno si imparano cose nuove e si diventa  più forti””

LUCERNA, 24 maggio 2012 – Ha compiuto 40 anni lo scorso 20 marzo, a 20 vinceva il titolo olimpico nella specialità del ‘due con’ assieme al fratello Jonny ed al timoniere Garry Herbert rimontando i fratelli Abbagnale negli ultimi 500 metri. Per Greg Searle, si contano anche la vittoria del Mondiale 1993 a Racice, ancora in ‘due con’, il bronzo nel quattro senza ad Atlanta 1996, il ritiro dopo il quarto posto in due senza a Sidney 2000. La passione per la vela, con la partecipazione all’America’s Cup, non è sufficiente per interrompere la voglia di tornare a remare ad alto livello. Doppio argento, nel 2010 e 2011 a Lake Karapiro, nell’otto ed ora un nuovo grande obiettivo raccontato a WorldRowing.com.

WR: Dove è possibile trovarti un’ora prima della gara?
GS: “Sarò in un angolo buio dell’area barche a sbattere la testa al muro ascoltando gli AC/DC. Mi piace essere preparato psicologicamente”.

WR: Hai qualche superstizione o rito pre-gara?
GS: “Mi piace controllare i bulloni sulla mia barca e i piedi del telaio, ma sempre solo nove bulloni”.

WR: La tua famiglia viene alle regate per vedere la tua gara?
GS: “Non spesso. A 9 e 11 anni i miei figli pensano che un’intera regata sia un po’ noiosa. Saranno alle Olimpiadi per le mie gare, son sicuro non saranno noiose”.

WR: Il tuo approccio alle gare è lo stesso di 20 anni fa?
GS: “Il mio approccio non è cambiato molto in 20 anni. Sono ancora appassionato di allenamento e di gare. Penso sia il miglior modo di mostrare le mie emozioni così la gente sa cosa sta succedendo”.

WR: Preferiresti che le Olimpiadi arrivassero molto presto, o che fossero ancora lontane?
GS: “Ero eccitato nel vedere la fiamma arrivare in Gran Bretagna questa settimana. Ciò fa sì che senta le Olimpiadi un po’ più reali, un altro passo in avanti”.

WR: Quale pensi sarà il miglior ruolo del Canottaggio nella tua nazione alle Olimpiadi?
“GS: Spero che il pubblico inglese tiferà veramente per i Giochi e che apprezzerà le attività sportive, come il Canottaggio, che normalmente non seguono. Non vedo l’ora, per me e la mia famiglia, di esser parte di questa speciale atmosfera”.

WR: Hai un modo di dire che preferisci?
“GS: Ognuno è Gesù travestito”.

WR: Quali pensi saranno i tuoi piani dopo le Olimpiadi di Londra?
“GS: Non vedo l’ora che arrivino le vacanze quando non devo dividere la mia stanza con un altro uomo, e di prendere un cagnolino per i miei figli”.

WR: Come sei stato coinvolto inizialmente nel canottaggio. E cosa ti ha fatto decidere di portarlo ad alti livelli.
“GS: Jonny, il mio fratello più grande, remava a scuola, ma io non l’ho mai voluto veramente fare. Preferivo i giochi con il pallone. Poi l’ho guardato vincere la Coppa Principessa Elisabetta a Henley nel 1985, davanti a quasi 100.000 persone e ho pensato che pareva abbastanza piacevole”.

WR: Hai avuto molta pubblicità sul tuo ritorno al canottaggio dopo un lungo ritiro. Ti aspettavi un certo interesse che hai ricevuto?
“GS: Veramente non pensavo alla pubblicità. Sto remando di nuovo perché mi diverto e penso di avere qualcosa da dare alla squadra inglese del 2012”.

WR: Quando stavi pensando di tornare avevi qualche esempio di altri atleti che hanno agito allo stesso modo?
“GS: Rocky III. Il modo in cui torna dalla disgrazia a battere Mr T è davvero speciale”.

WR: Come paragoneresti la forma che avevi alle Olimpiadi del 2000 alla forma di adesso? Qual era la tua migliore performance nei 2000m nel 2000 e qual è quella di oggi?
“GS: Ero il più forte nel 1996 quando feci 5.44.1. Non sono proprio lì adesso, ma sono più forte nella mia testa”.

WR: Dicci la differenza del tuo approccio mentale e del tuo approccio all’allenamento di ora rispetto a quello del 2000.
“GS: Apprezzo la possibilità di remare di nuovo. Mi sono sempre divertito ogni stagione e, nonostante sia difficile, so che mi sta facendo bene. Aiuta il fatto che i giorni a Londra sono pochi e so cosa sarà la mia vita dal 2 agosto in poi”.

WR: Dopo il ritiro dal canottaggio nel 2000 hai partecipato a qualche regata master di canottaggio? Hai gareggiato in qualche altro sport?
“GS: Ho remato ancora ma mai a livello Master. Io e il mio gruppo al circolo (Molesey) preferiremmo arrivare cinquantesimi nelle gare aperte a tutti piuttosto che vincere tra i master. Dal 2001 al 2003 andavo in barca a vela nel GBR Challenge della Coppa America. Mi divertivo ma lo trovavo molto meno interessante del canottaggio. Non mi piaceva anche la mancanza di responsabilità di molti di noi, compreso me, sul risultato della gara. Ho corso nella Maratona di Londra due volte e ho fatto il triathlon di Londra due volte e mi sono divertito”.

WR: Hai una famiglia giovane. C’erano quando hai gareggiato per le Olimpiadi di Sidney? Qual è il loro pensiero sul canottaggio?
“GS: Josie ha 11 anni. Mia moglie, Jenny, era incinta a Sidney. Mio figlio Adam ha 9 anni. Non vedono l’ora che arrivino le Olimpiadi. Mi mancano quando sono via e mi preoccupo di mancar loro in molti momenti. Attualmente giro molto e quando sono con loro sono molto più occupato di quanto non lo sia quando lavoro”.

WR: Da padre cosa speri di inculcare nei tuoi figli dalla tua attuale esperienza e scelte?
“GS: E’ importante che seguano il loro cuore e vivano la loro vita. Che si divertano ogni giorno”.

WR: Si preparerà la squadra per questa regata o è solo parte di un allenamento della stagione?
“GS: Ogni giorno è un’opportunità per imparare e per diventare sempre più forte. Questo è giusto e include i Giochi Olimpici”.