Londra 1948: non più reali ma il Motore è da vincenti
Londra 1948: non più reali ma il Motore è da vincenti
ROMA, 02 gennaio 2012 – Proseguiamo, nel 2012, la nostra carrellata a cinque cerchi. L’Archivio di Olimpia ci propone oggi Londra 1948, la prima Olimpiade trasmessa dalla televisione ma soprattutto l’Olimpiade delle 4 medaglie del canottaggio azzurro (1 oro, 2 argenti ed 1 bronzo come a Sydney 2000) e della super-vittoria del 4 senza Moto Guzzi. In generale, sono due i personaggi a caratterizzare Londra 2012: la “mammina volante” Fanny Blankers-Koen conquista 4 ori nei 100 m piani, 80 m ostacoli, 200 m piani e staffetta 4 x 100 m, Bob Mathias (oro a 17 anni nel decathlon) diventa il più giovane campione olimpico dell’atletica maschile. Nel medagliere, gli Stati Uniti raggiungono quota 38 ori.
Nel 1947 la F.I.C. non è più Reale e romana, nella Penisola infatti c’è la Repubblica e gli uffici federali hanno lasciato le sottoscalinate dello Stadio Nazionale capitolino per tornare a Torino. Ma l’attenzione è rivolta ai Giochi Olimpici di Londra 1948 che si disputeranno per il canottaggio sul campo anomalo a 2 corsie (per l’occasione aumentate a 3) di Henley-on-Thames, 56 km dalla City. L’edizione post-bellica – dopo le due annullate da una guerra che ha fatto 56 milioni di morti, tra cui molti campioni dello sport – si terrà in una città ancora segnata dai bombardamenti e viene chiamata “l’Olimpiade degli sfollati”. La FIC – mentre la Commissione Tecnica lavora per selezionare gli equipaggi all’Idroscalo – invia in avanscoperta l’ex-bersagliere e redattore de “Il Canottaggio” Fermo Roggiani il quale reperisce un alloggio per i vogatori proprio nella cittadina edoardiana e stila una lista di viveri da portare. Infatti – benché il governo britannico abbia stabilito che agli olimpici sia devoluta una razione alimentare pari a quella dei lavoratori pesanti – la fame patita durante la guerra impaurisce ancora. Durante il viaggio però, il vagone con i generi di conforto del CONI e della FIC viene stoppato a Parigi e nei primi giorni di gara la penuria di cibo si fa sentire. Micidiale il campo a 3 corsie – investito dal maltempo nei recuperi e semifinali – che costringe gli equipaggi a due impegni giornalieri, con decimazioni inaspettate. L’Italia è l’unica delle 27 Nazioni ad arrivare alle semifinali con le sette specialità in programma, per poi conquistare una medaglia d’oro, una d’argento e due di bronzo. Al rientro in Patria, il 4 senza azzurro vincitore (Moioli, Morille, Invernizzi, Faggi, tutti della Moto Guzzi di Mandello sul Lario) viene ricevuto al Quirinale da Luigi Einaudi, primo presidente della neo-Repubblica Italiana. Festeggiano anche il 2 con di Steffe e Tarlao (tim. Radi), secondo classificato, il singolista Catasta ed il 2 senza Fanetti-Boni.
Enrico Tonali
Nelle immagini; il 4 senza Moto Guzzi; il doppio azzurro (i triestini Mario Ustolin a sx, Francesco Dapiran e al centro l’allenatore Pino Culot) che arriverà in semifinale ai Giochi Olimpici di Londra 1948
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