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Cesare Gabbia, Vogo seguendo l’esempio di papà

giovedì 21 Luglio 2011

Cesare Gabbia, Vogo seguendo l’esempio di papà

AMSTERDAM, 21 luglio 2011 – Professione capovoga. I buoni risultati alla Coupe 2009 (doppio oro in quattro con), ora il tentativo di far decollare l’otto di Amsterdam. E’ la forza di volontà a spingere Cesare Gabbia verso la possibilità di disputare il suo primo Mondiale Under 23 da protagonista, ben sapendo che uscita dopo uscita e gara dopo gara occorre anteporre i personalismi allo spirito di gruppo. “Siamo una buona squadra, il nostro equipaggio passa molto tempo insieme: non solo in acqua, ma anche nel tempo libero sul campo di regata, a tavola e dopo i pasti”.

Il genovese Gabbia, figlio del vogatore di buon livello Giuseppe, inizia l’attività remiera nel dicembre 2008 alla Canottieri Sampierdarenesi per poi passare, circa un anno dopo, alla Canottieri Elpis. “Con Walter Bagliano (suo tecnico sino all’aprile 2011 n.d.r) e Bruno Lantero, ho imparato a remare, a credere nelle possibilità di migliorare sempre dal punto di vista tecnico e caratteriale. Non è certamente poco”. Cesare si forma nelle acque del canale di calma di Pra’. “A volte il vento ci infastidisce, in realtà ci forgia. Sono molto affezionato al mio campo di regata genovese, penso meriti sempre più maggiore attenzione”. Non ha attualmente un canottiere di riferimento per la sua maturazione ma “prendo ad esempio mio padre e la sua grande passione per questo sport: lo ringrazierò sempre per esser riuscito a trasmettermela”.

Da Hazewinkel 2010 in avanti, la sua strada con Tommaso Rossi, allora tesserato Nino Bixio, si unisce definitivamente. “Non è stato semplice allenarci insieme, a causa delle distanze e dei reciproci impegni scolastici, ma non possiamo certamente lamentarci di una buona stagione culminata nella medaglia d’argento nella specialità del doppio”.

Ora i Mondiali in otto. “Mi ripeto, stiamo tutti quanti bene. Il mio compito? Aiutare tutto l’equipaggio a esprimersi al meglio trovando un buon passo in gara. Io ci credo e voglio lasciare Amsterdam senza alcun rimpianto”.


Nella foto: Gabbia capovoga in doppio con Tommaso Rossi al Meeting di Piediluco 2011