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Scuola Remiera Tevere Remo, una scuola di vita

venerdì 1 Luglio 2011

Scuola Remiera Tevere Remo, una scuola di vita

Scuola Remiera Tevere Remo, una scuola di vita

di Enrico Porfido

RAVENNA, 01 luglio 2011 Marco Follaro e Daniela Sanna, responsabili della Scuola Remiera della Tevere Remo, schierano una compagine di trenta atleti al Festival dei Giovani 2011. Marco ci racconta la loro esperienza con il canottaggio giovanile e la loro filosofia di allenamento.  

Partiamo da una riflessione generale sul Festival dei Giovani e sul canottaggio giovanile italiano. Cosa pensi del livello di competizione generale?
MF:
“Tutto lo sport sta tendendo ad una grande competitività, anche nelle categorie giovanili. È l’inevitabile processo di specializzazione a cui si sta arrivando. Ci si specializza sempre prima. Non è solo nel canottaggio questo fenomeno, è comune a tutti gli sport”.

Come affrontare allora questo fenomeno?
MF:
“È una tendenza negativa. I ragazzini sono ragazzini, non piccoli atleti. Sono persone che iniziano a muoversi nel mondo e a capirlo. Questa tendenza è quanto di più negativo si possa avere nello sport. Il modo per affrontarla e far capire che il risultato va in secondo piano. Bisogna prima pensare a crescere e divertirsi”.

Cosa proponi allora per rallentare questo processo di competizione?
MF:
“Il discorso di prima non vuole essere contro la competizione. La competizione fa bene se sana. Ci deve essere competizione in allenamento, serve per mantenersi vivi.
Nel momento della gara devono pensare ad applicare quello che hanno imparato in tutto l’anno e si confronteranno con coetanei che allo stesso modo hanno lavorato per tutto l’anno”.

In conclusione una curiosità. Molto originale il nome “scuola remiera”, che si pone come alternativa alle sigle tradizionali, cosa significa?
MF:
“La nostra scuola remiera può essere anche letta come scuola, remiera. Ovvero una scuola di vita che fa crescere i giovani attraverso lo sport del remo. Il canottaggio diventa il mezzo per istruire i ragazzi, non il fine”.

Nella foto: Marco Follaro, Daniela Sanna e i loro atleti