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La storia della FIC nella presentazione di Gaby Bascelli

venerdì 11 Novembre 2011

La storia della FIC nella presentazione di Gaby Bascelli

VARESE, 11 novembre 2011 – Nel programma odierno della FISA Coach Conference, c’è anche l’occasione di riascoltare i passaggi salienti della storia della Federazione Italiana Canottaggio. Tocca a Gabriella Bascelli. Atleta, consigliere federale e brillante relatrice alla Youth Conference di Napoli. All’Ata Hotel, con un filmato musicato, ripercorre le 35 medaglie olimpiche vinte dal canottaggio italiano e poi racconta i frammenti più significativi di 123 anni di vita federale.

Dalla nascita del Rowing Italiano, nel 1888 sulle rive del Po su iniziativa dei circoli torinesi (Cerea, Armida, Caprera, Esperia ed Eridano), all’elezione del primo Presidente: il conte Edoardo Scarampi di Villanova con il capitano Luigi Capuccio, anima ideatrice, quale segretario.

Il 25 luglio 1892 l’Italia, insieme alle consorelle federazioni di Francia, Svizzera, Belgio ed Adriatica, darà vita alla Fédération Internationale des Sociétés d’Aviron. Ed è sempre vicino a Torino, ad Orta, che 1893 prenderà vita il primo Campionato Europeo di canottaggio, con dieci equipaggi partecipanti.  Nel 1891, sotto la presidenza onoraria di Re Umberto I di Savoia, si modifica il nome in Reale Rowing Club Italiano, per trasformarsi in Reale Federazione Italiana di Canottaggio nel gennaio 1924 e poi definitivamente nel 1946, con l’avvento della Repubblica, nell’attuale Federazione Italiana Canottaggio (FIC).

Gabriella Bascelli evidenzia anche tutti i cambi di sede e lo svolgimento del primo Campionato d’Italia: il 15 settembre 1889 sul Lago Maggiore, a Stresa, in acque piemontesi. Nel 1893 viene aggiunto I’otto, nel 1898 il doppio, nel 1924 il 2 senza ed il 4 senza; infine nel 1974 il quadruplo. Dal 1896 in poi la lunghezza del percorso si stabilizza in 2000 metri per tutte le specialità.

La prima medaglia d’oro olimpica: Anversa 1920, grazie al 2 con della Società Bucintoro di Venezia, composto dall’erculeo Ercole Olgeni e dall’esperto Giovanni Scatturin, timoniere il giovane Guido De Felip. Poi il 4 con, dai giovanissimi istriani della Pullino. In successione la Bascelli cita il leggendario quattro senza della Moto Guzzi di Mandello sul Lario: le “furie rosse” della casa motociclistica lombarda si impongono a Londra nel 1948 ed a Melbourne nel 1956. Non passa inosservato il 2 con trevigiano formato da Primo Baran, Renzo Sambo e dal timoniere Bruno Cipolla,  vincitore, sulle calde acque di Xochimilco, a 2 mila metri d’altitudine, nei Giochi 1968 di Città del Messico.

Sedici anni dopo l’impresa di due fratelli campani, Giuseppe e Carmine Abbagnale, che assieme al timoniere Giuseppe Di Capua, rimarranno indimenticabili per lo sport italiano e mondiale. Da Lake Casitas 1984 a Seoul 1988 dove gli Abbagnale triplicano grazie al quattro di coppia di Agostino, Davide Tizzano, Gianluca Farina e Piero Poli. Il popolare “Ago” esulterà ancora  nel  doppio (con Davide Tizzano) primo ad Atlanta 1996 e nel quadruplo (assieme a Simone Raineri, Rossano Galtarossa e Alessio Sartori) a Sydney 2000.

Statisticamente l’Italia remiera ha avuto fin, dall’inizio, 18 Presidenti federali e, dal 1924, 25 direzioni tecniche. Agonisticamente la flotta azzurra ha conquistato – in 112 anni di Giochi Olimpici  – 10 medaglie d’oro, 13 d’argento e 12 di bronzo; e, in 50 anni di Campionati del Mondo Assoluti e Pesi Leggeri, 70 d’oro, 53 d’argento, 44 di bronzo. Nell’ultimo decennio va inoltre sottolineato l’ingresso del remo azzurro nel mondo dell’Adaptive, che ha fruttato anche un oro olimpico a Pechino 2008 nel 4 con.