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Intervista a Giulio Sala

mercoledì 20 Gennaio 2010

Intervista a Giulio Sala

 Intervista a Giulio Sala

MILANO, 20 gennaio 2010 – Con l’avvento del 2010 arrivano novità anche in campo tecnico, la squadra del CTR Giambattista della Porta vede una sostituzione, è Giulio Sala ad inserirsi nel team. Un cambio in corsa obbligato a causa delle dimissioni della vulcanica Antonella Corazza che ha deciso di dedicare anima e corpo alla stimolante attività da atleta. Giulio Sala, classe 1974, tecnico e cuore pulsante dell’Idroscalo Club sezione canottaggio è la nuova figura che completa lo staff regionale. La scelta, alla luce delle passate elezioni, è ricaduta su di lui in quanto primo collaboratore non eletto. Per il Comitato Lombardo è un valore aggiunto, avere un punto di riferimento direttamente all’Idroscalo di Milano non può che essere positivo. La sua prima uscita ufficiale è stata quella di domenica 17 gennaio quando ha seguito i possibili futuri atleti della tribù cadetti lombarda. Ora davanti a sé ha una lunga strada verso il 2012. Per poterlo conoscere meglio ecco l’intervista.

 

Giulio ora sei un membro dello staff tecnico del Comitato Lombardia, una chiamata quasi insperata. Come commenti questo tuo ingresso?
“Alle scorse elezioni che hanno portato alla riconferma del CTR Giambattista della Porta  arrivai quarto per una manciata di preferenze. Per me non fu una sconfitta e poi fui contento perché quella gestione aveva portato grandi successi ed essendo rodata da anni ho visto la riconferma in modo positivo. Non posso però perdere l’occasione per ringraziare ancora le società che mi diedero fiducia, oggi per me inizia una nuova avventura e cercherò fare del mio meglio”.  

Un’esperienza tutta nuova, mai fino ad ora eri stato nello staff. Cosa vuoi portare all’interno del team?
“Sicuramente la mia disponibilità, so che la commissione lombarda è impegnativa. Inoltre voglio portare la mia esperienza. Spero che nascano dei confronti che possano far crescere sempre di più il movimento lombardo.”

Realtà societarie e squadra regionale, due grandi impegni. Cosa ti spinge a cercare le energie per poter onorare a pieno questa tua avventura?
“La passione per il canottaggio. È questo che spinge ogni allenatore, atleta e dirigente a perseguire gli obbiettivi ricercando i risultati in progetti a medio e lungo termine. Questo però ha anche un rovescio della medaglia: spesso capita di vedere crescere i figli degli altri e un po’ meno i tuoi”.

La tua prima uscita ufficiale è stata domenica 17 gennaio con i cadetti, come è andata?
“C’e da lavorare tanto e tanto! No dai scherzo. I ragazzi sono stati tutti bravissimi anche se per qualcuno di loro la voga di punta è ancora una disciplina ai primi passi, ma non dimentichiamoci che parliamo di ragazzi di quattordici anni”

Cosa ti aspetti dalla squadra regionale?
Dagli juniores un pass per i mondiali,dai ragazzi un miglioramento tecnico in grado di garantire loro un passaggio nella categoria superiore e dai cadetti una crescita proporzionata alla loro età. L’obiettivo per loro deve essere quello di appassionarsi sempre più per evitare la dispersione di giovani promesse al passaggio di categoria”.

Hai due righe a disposizione, lascia un messaggio alle società lombarde.
Vorrei mandare un messaggio agli allenatori della Lombardia, grandi maestri di sport in grado di creare atleti di vertice. Purtroppo a volte non riescono a mettersi d’accordo per perseguire il miglior risultato possibile, ma i fatti parlano chiaro. Da Milano a Londra ci sono solo 70 minuti di volo.

Non siamo così lontani da  dove prenderanno il via i Giochi Olimpici, no?

 

Luca Broggini
Uff. Stampa FIC Lombardia