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Istanbul: il racconto delle finali

domenica 24 Ottobre 2010

Istanbul: il racconto delle finali

Istanbul: il racconto delle finali

ISTANBUL, 24 ottobre 2010 – Una giornata esaltante quella di sabato per i club italiani ai mondiali di coastal rowing ad Istanbul in Turchia. 3 medaglie hanno premiato la spedizione italiana, sul campo di gara di Caddebostan, spezzando (assieme ad altre nazioni, come Bulgaria, Gran Bretagna, Irlanda, Svizzera, Polonia, Spagna), l’egemonia francese di questi ultimi tre anni di mondiali di aviron de meer, rendendo il campionato molto più interessante sotto il profilo tecnico agonistico.

Il primo podio giungeva al femminile da Denise Tremul della Polisportiva San Marco del Villaggio del Pescatore (Trieste), già medaglia d’argento a Plymouth lo scorso anno, in passato, nella categoria juniores, campionessa del mondo in 4 senza. Una finale di buon livello quella del “solo” femminile, con almeno 4 o 5 atlete in grado di salire sul podio in una gara che faceva subito selezione nel primo lato. Partiva con cautela la Tremul, non cercando la leadership della finale, ma rimanendo in contatto con le battistrada, mentre s’involava la francese di Nantes Le Nepouv, che acquisiva subito un vantaggio importante. Dopo i primi due passaggi in boa, si creava un terzetto con l’italiana, la francese Ghislaine e la cipriota Hristova che ingaggiavano un confronto colpo su colpo sul terzo lato che poi si rivelerà quello decisivo. Buona l’ultima virata in boa tre per la Tremul che riusciva a scrollarsi di dosso la Hristova, mentre si preparava al rush finale sugli ultimi 500 metri assieme alla Ghislaine. Rinforzava Denise, chiudendo dopo pochi metri la strada all’argento alla transalpina. Sul traguardo passava per prima la Le Nepouv, seconda la Tremul, terza la Ghislaine. Una bella soddisfazione per l’atleta del Villaggio del Pescatore, che conferma la sua predisposizione in questa nuova disciplina remiera. Nella stessa gara, 8° la Giacomazzi (Ravalico), e 9° la Franchino (S. Stefano a Mare).

La seconda medaglia d’argento giungeva dal 4 maschile della Canottieri Saturnia, il club italiano leader in questa specialità, che dall’istituzione della disciplina del coastal in Italia da 5 anni si è sempre laureato campione tricolore.

Partenza a mille per Ferrarese, Simone Mangano Giorgio, Glionna Alberto, Milos Andrea, timonati all’esperto Stefano Gioia, che prendono subito centimetri preziosi e per oltre metà del primo lato tengono la testa della gara. Prima della prima boa vengono attaccati dall’Akademik di Sofia, con passaggio quasi simultaneo in prima virata, ma sono i bulgari che guadagnano vantaggio, mentre si fanno sotto i francesi di Saint Nazaire. La barca bulgara imposta la gara sul piano fisico sul terzo lato, mantenendo un ritmo altissimo, mentre il Saturnia insiste cercando sempre di non perdere contatto con la testa della gara. A metà terzo lato si fanno pericolosi i francesi che cercano di annullare vantaggio sui triestini che rintuzzano gli attacchi dei transalpini. Posizioni delineate dopo il passaggio in terza boa con i bulgari sempre in testa, ed il Saturnia che dà fondo a tutte le sue energie, e con caparbietà va alla conquista del suo primo podio ai mondiali di coastal, terzi il Saint Nazaire. Nella stessa finale, 9° posto per la formazione di S. Stefano a Mare di Bignami, Burato, Garibaldi, Vincenzi, Franchino.

Terzo podio, e questa volta medaglia di bronzo, per Giuseppe Alberti (Gavirate), su un campo battuto ancor di più dal vento di ponente che metteva a dura prova gli equipaggi del “solo” maschile. Gara di buon contenuto tecnico con parecchi pretendenti ad un posto sul podio. Partenza decisa dell’irlandese Keohane e dello spagnolo Exarte che guadagnano quasi subito un discreto vantaggio, mentre alle loro spalle si scatena il confronto a tre tra Alberti, ed i francesi Ravera e Deaudelot che ingaggiano un confronto colpo su colpo in particolare sul terzo lato, decisivo per l’assegnazione delle medaglie. Procede indisturbata la corsa dell’irlandese che cerca una traiettoria molto al largo, complice anche il vento che scarroccia un po’ le imbarcazioni, e quella dello spagnolo che ad oltre metà gara deve guardarsi dai confronti alle sue spalle per arginare eventuali rientri in zona “argento”. Per buona parte del terzo lato procedono appaiati Alberti ed i due francesi che a turno mettono la loro prua davanti agli avversari, ma l’allungo prima della terza boa si rivela decisiva per l’italiano, che guadagna il vantaggio necessario a chiudere il discorso per il podio. Sull’ultimo lato, quello che porta alla linea d’arrivo è un crescendo per i primi tre atleti che non risparmiando energie, vanno alla conquista delle medaglie: oro per Keohane, argento per Exarte, ed un ottimo bronzo per Giuseppe Alberti che conclude la spedizione italiana, la più prolifica in questi anni di mondiale di coastal rowing con due argenti ed un bronzo.

Sempre in finale A, 6° posto del doppio femminile della Moltedo (Maddalo, Trentalancia) e della formazione del Tomei (Augusti, Melosi), 7° del doppio della Moltedo al maschile di benvenuto Fabbi, 8° del 4 femminile della LN di sestri Levante (Bixio, Chiodaroli, Guerisoli, Macca, Rosso), 10° del Posillipo (Cusani, Faggiano, Castldi, Tricarico, Frullone), 11° del singolista Depetris (Ravalico), 12° sempre nel “solo” maschile di Tremul (Polisportiva San Marco), 14° di Panicucci (The Core), 17° del Posillipo nel 4 femminile (Renna, Rinaldi, Grizzuti, Di giacomo, Del Gaudio).

Nelle finali B: 3° posto nel “solo” maschile per Lissoni (Garda), 4° per il 4 maschile della Luino (Lissoni, Manzo L., Manzo L., Porrini, Spozio, Zanini), 5° per Milos (Trieste) nel “solo” maschile, 6° per il doppio maschile di Biondini e Zanolla (Pol. San arco), 9° per il doppio maschile (Amodio, Gomes) della Pro Monopoli, 12° per il 4 del Posillipo (Simonetti, Taddei, ferretti, Peliegalli, Frullone), e per Renato Alberti nel “solo” maschile, e nella stessa gara, 13° di Tosi (Lago d’Orta).

Nelle finali C: 2° posto nel doppio maschile per la Moltedo di Sassi e savi, 7° del Posillipo di Pierro e Demartino, 9° della Lario di Cortellazzo e Tonghini e 12° del Posillipo di Caruso e Ciccatello.

Maurizio Ustolin