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Matteo e Luca Motta, In barca assieme? Si, ma non da soli

venerdì 24 Settembre 2010

Matteo e Luca Motta, In barca assieme? Si, ma non da soli

Matteo e Luca Motta, In barca assieme? Si, ma non da soli

di Enrico Porfido

MANTOVA, 24 settembre 2010

Quando, come e perché la famiglia Motta si è avvicinata al canottaggio?

Matteo: “Ho iniziato io, perché avevo un amico che remava e vinceva tutte le regate. Io facevo nuoto e non mi piaceva troppo perché era noioso, sempre avanti e dietro in piscina. Poi pian pianino dopo di me è arrivata tutta la famiglia, prima mio fratello e poi mio padre.”

Luca: “Io, come lui, facevo nuoto e poi in quinta elementare, dopo aver visto che lui si era avvicinato a questo spot, l’ho seguito. Poi dopo ci siamo separati, lui è andato all’Armida, io all’Esperia e ci sono rimasto per qualche anno. Infine l’ho raggiunto all’Armida qualche anno dopo.”

M: “Poi nel 2002, come ha detto Luca,  sono passato all’Armida e l’anno dopo ho fatto il mio primo mondiale, ad Atene, dove sono arrivato quarto sull’otto.”

L: “Io, invece, ho aspettato il 2008 per il primo mondiale, Brandeburgo. Ero passato nel 2007 all’Armida e poi subito il mondiale. Quarto posto nel quattro senza pesi leggeri. Uniti nel destino con il quarto posto al primo mondiale per entrambi.”

In barca avversari o complici?

M: “Nelle giovanili quello che mi faceva tirare più di tutti era Luca. Perché lui si faceva passare da tutti, ma quando arrivavo io piuttosto moriva, ma non mi lasciava passare.”

L: “Si, verissimo. Il nostro allenatore, infatti, ci disponeva sempre in modo che poi succedesse così.” 

M: “Noi due barca assieme l’abbiamo fatta da più grandi, ma tempo una settimana è abbiamo incominciato ad urlarci addosso.”

L: “Abbiamo fatto una gara a Varese, una regionale, in due senza e abbiamo vinto senza essere mai usciti prima su quella barca. Poi abbiamo deciso di provare un po’ insieme ma siamo durati metà allenamento. Dopo metà esatta, ho girato e sono tornato indietro al pontile.”

M: “Però nelle barche multiple, quattro senza ed otto ad esempio, non abbiamo problemi.”

L: “Basta che non siamo io e lui soli.”

M: “Ora che lui è un po’ più esperto, oso di meno nel dargli consigli. All’inizio io ero quello più esperto e me la tiravo un po’. Ora se al tira lui.”

E tu Luca che sei un metro e novanta di peso leggero, come fai a mantenerti così? Matteo ti toglieva il cibo quando eravate piccoli?

L: “Bhè in realtà ogni tanto lo faceva.”

M: “Si, è vero. Da piccoli gli imponevo una tassa sul dolce, la tassa del fratello maggiore. Però ci abbiamo provato in tanti a farlo ingrassare, ma niente.”

L: “Nell’inverno del 2007, quando sono passato all’Armida, sono riuscito a toccare il picco dei 76 kg per una settimana, ma poi sono sceso di nuovo e ci abbiamo rinunciato.”

Ora ognuno per la sua strada?

M: “Siamo sempre andati per strade diverse, ci siamo incontrati all’Armida e abbiamo fatto delle belle gare insieme, come l’otto senior nel gran fondo.”

L: “Ai mondiali del 2008 abbiamo fatto anche le tirate insieme, ma contro. Io facevo il quattro senza pesi leggeri, lui il quattro senza senior, ma ci allenavamo sempre insieme. Io sono arrivato quarto alla fine, lui ha preso l’argento dietro la Germania.”

E in casa? Vi sopportano?

M: “Insomma.”

L: “Diciamo che, stando molto lontano da casa, è tutto più facile.”

M: “Quando c’è uno, non c’è l’altro. Quindi si può stare tranquilli”
 

Matteo, classe 1986. Vice campione mondiale in otto nel 2005 e quattro senza senior nel 2008. Bronzo ai Mondiali del 2006. Due volte campione italiano.

Luca, classe 1988. Vice campione mondiale under 23 a Brest quest’anno in quattro senza pesi leggeri. Campione italiano sempre in quattro senza pl.