News

LEGGERO IL CUORE SIA

martedì 27 Luglio 2010

LEGGERO IL CUORE SIA

ROMA, 27 luglio 2010 – Dalla selezione perduta nel 2009 a Piediluco al titolo mondiale sfiorato nel 2010 a Brest (Bielorussia). La soddisfazione del quattro senza pesi leggeri (Catello Amarante, Luca De Maria, Luca Motta, Corrado Regalbuto), splendida medaglia d’argento al Mondiale Under 23 poco dopo l’impresa dei loro colleghi pesanti (Mario Paonessa, Francesco Fossi, Vincenzo Maria Capelli, Andrea Palmisano). A raccontare le proprie emozioni, a 48 ore di distanza, il capovoga Regalbuto capace di chiamare un prodigioso serrate negli ultimi 200 metri evitando così una possibile beffa a stelle e strisce. La sua storia non è la storia di chi ha avuto tutto e subito, non è la storia di chi vince facile ma è il racconto di come si possa riuscire ad arrivare in alto prendendo spunto e facendo tesoro dei consigli e dei suggerimenti di tanti compagni di viaggio.

“Dieci anni fa è iniziato per me un lungo viaggio, costellato di difficoltà, avversità e momenti belli. A volte meravigliosi, come questo argento, grazie alla Federazione e grazie a compagni di viaggio molto importanti, senza i quali il  mio carattere ribelle e fragile al contempo sarebbe stato l’ostacolo più grande. E poi grazie al mio primo tecnico Guido Ferrario, capace di gestire un ragazzino esagitato ed iperattivo, accogliendolo a braccia aperte, grazie a  Carlo Del Piccolo e Guerrino Zingaro, che mi  hanno fatto innamorare di questo sport e mi hanno insegnato a soffrire per raggiungere un risultato.

Un abbraccio a Vittorio Scrocchi, che in tre  anni di paziente sopportazione ha contribuito a farmi maturare sotto l’aspetto sportivo ed umano e a cui toccherà essere paziente ancora un po’, al mio caro amico Giorgio Maran, una delle persone più tranquille che esistano ma a cui io sono stato capace di far perdere la pazienza dieci anni fa e farmi lanciare una scarpa. Ed ora soffriamo insieme, legati da un vincolo di amicizia nata nel corso del tempo e che non finirà. Non dimentico la mia famiglia, che mi ha sempre supportato: in particolar modo le mie prime tifose, mamma, zia Danila e mia sorella Giulia, e non posso scordarmi di quel matto di mio padre, che si è fatto duemila chilometri per vedere questo argento.

Grazie al Toro, che ormai è come un fratello, grazie a tutti coloro i quali mi sono stati vicini ed hanno gioito sinceramente con me. Senza scordare la Canottieri Gavirate e la mia prima società, la Canottieri Varese, che ancora oggi mi accoglie come fossi a casa e a cui devo tutto, perché tutto iniziò lì e lì finirà. Grazie al Cus Pavia, che mi permette di far coesistere le due cose che amo di più: Medicina e Canottaggio…

E poi Luca, Zè Marì e Lello….Vice campioni del Mondo…
A tutti dico grazie. Questa medaglia è divisa in tanti pezzettini  ed ognuno di voi ne possiede uno”  

 
Foto Detlev Seyb ©