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Catello Amarante, Amo sempre dare il massimo

sabato 24 Luglio 2010

Catello Amarante, Amo sempre dare il massimo

BREST, 24 luglio 2010 – E’ secondo per la FISA, ma è unico per l’Italia ai Mondiali Under 23. Catello Amarante, cugino e omonimo del guerriero di Castellammare di Stabia (bronzo nel quattro senza PL ad Atene 2004). Chiariamo subito la parentela. “Siamo cugini di primo grado, i nostri papà Michele e Vincenzo sono fratelli. Un pomeriggio del 2000 proprio Lello mi portò al CN Stabia dove Carmine Abbagnale mi ha subito bene accolto dandomi l’opportunità di disputare un bel 3 da 3000 al remoergometro e, così, di sfondarmi subito le mani. La domenica successiva Nino Forte mi ha fatto uscire in miniskiff”.

Canottaggio sia, quindi. Da bambino, qualche vasca in piscina. Da canottiere, un serio e accurato programma di lavoro per diventare un Big. Sforzi ben ripagati, se pensiamo che adesso Catello sta preparando psicologicamente e fisicamente una finale nel quattro senza pesi leggeri. “Gareggiare a livello nazionale e internazionale mi rende felice, ci sono sensazioni di adrenalina indipendenti dal risultato”.

Arruolato in Marina nel 2009, a un anno dal Mondiale Junior in 4 con. “Non un’esperienza totalmente negativa a Linz, certo è che ci aspettavamo di più dopo batteria e recupero: abbiamo totalmente sbagliato l’interpretazione della finale”. Dopo, soprattutto, il due senza dell’Internazionale di Monaco con Mario Paonessa. “Vincemmo facile, sei secondi alla Germania futura medaglia d’argento d’un soffio dietro la Germania. Poi ci divisero per rinforzare altre due barche”.

Torniamo al 2009, il Mondiale di Racice seguito da casa. “Io, Luca De Maria, Corrado Regalbuto e Luca Motta siamo stati battuti alle selezione dalla Moto Guzzi. E’ chiaro che la cosa ci dispiacque molto, di lì abbiamo trovato le motivazioni per ripresentarci quest’anno con ambizioni importanti. Sinora i risultati ci stanno dando ragione ma di più non aggiungo”.

De Maria “grintoso”, Regalbuto “motivatore”, Motta “saggio”. E Amarante? “Sono un tipo generoso, amo dare sempre il massimo in ogni ambito della mia vita”.

Il rapporto con la Marina Militare. “Mi hanno accolto a braccia aperte, ringrazio capo Lepore ed i suoi secondi Donegana e Russo. Al CN Stabia La Padula mi ha invece insegnato i fondamentali e a tenere sempre duro in allenamento”.

Catello Amarante ama la musica e il calcio (giocato, non davanti alla TV). Ha una sorella, Annamaria, da giovedì diciottenne, ed è suo desiderio (non lo dice ma lo fa capire) tornare a casa con un bel regalo.

 
Foto Detlev Seyb ©

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