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Per aspera ad astra, Alin

sabato 24 Luglio 2010

Per aspera ad astra, Alin

BREST, 24 luglio 2010 – Quella valigia non l’avrebbe voluta preparare prima di domenica mattina. Sguardo malinconico ma testa proiettata nell’immediato futuro. Alin Zaharia saluta Brest ma dà l’arrivederci ai prossimi appuntamenti internazionali. Quel maledetto cavalletto bielorusso, quel brutto infortunio alla mano sinistra privano il quattro di coppia leggero di un combattente nato. Già, proprio lui. Alin Petru Zaharia da Bacau (Romania), arrivato in Italia per gli impegni lavorativi del padre, innamorato della città di Torino (voga all’Armida) e gladiatore pronto a “strizzarsi” l’ultima goccia di sudore per la maglia azzurra. Come a Brive La Gaillarde, insieme al padovano Francesco Cardaioli, lotta sino all’ultimo millimetro per una medaglia che entrambi strameriterebbero ma il destino, beffardo, gli nega quella gioia per un pugno di decimi.

Ora al suo posto, in barca con Matteo Buzzi, Andrea Cereda e Mitja Zobec, c’è Alessio Jovanovic. “Non ci sono istruzioni per Ale. O ci sai fare oppure no, sono abituato così. Lui è sicuramente all’altezza della situazione, lo ha già dimostrato”.

Tante telefonate, tanti SMS dall’Italia. “Il mio tecnico Walter Bottega mi ha detto di prenderla con filosofia, di non arrabbiarmi troppo. Quest’anno è andata sempre bene, quest’incidente mi ha negato un possibile gran finale. Mi spiace perché a Sabaudia avevamo costruito un buon gruppo, nonostante le diversità tecniche e caratteriali. Pazienza, vorrà dire che non appena sarà possibile riprenderò ad allenarmi con la solita intensità per puntare di nuovo in alto”.

Per aspera ad astra, Alin (MC)