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Federico Ustolin, Capitano al servizio della squadra

venerdì 23 Luglio 2010

Federico Ustolin, Capitano al servizio della squadra

BREST, 23 luglio 2010 – “Dobbiamo essere molto uniti, aiutandoci e condividendo i momenti di gioia e difficoltà, perché si vince e perde tutti insieme”. Ragazzo serio, sempre molto concentrato sull’obiettivo che deve raggiungere, ma, soprattutto in questo Mondiale Under 23, atleta consapevole del fatto che è prioritario far sempre squadra.

Così il capitano della Nazionale Under 23 maschile Federico Ustolin, terza generazione di una famiglia di canottieri.  Nonno Mario si è piazzato quarto in doppio con Dapiran alle Olimpiadi di Londra 1948 e ha conquistato poi l’argento agli Europei di Amsterdam 1949 con Bergamini. Papà Maurizio ha raggiunto il nono posto come capovoga del ‘quattro con’ ai Mondiali di Amsterdam 1977 e tre argenti in Coppa Europa.

Tutti e due allenatori, Mario è scomparso nel dicembre 2006 lasciando un vuoto incolmabile mentre Maurizio è oggi presidente dell’Associazione Nazionale Allenatori Canottaggio (ANAC). Questa passione per remi e barche Federico l’ha ereditata da loro. “Si, è vero, da bambino ascoltavo i loro discorsi e, ogni tanto, i loro racconti. Ho iniziato alla Pullino con papà, ho provato e mi è piaciuto subito”.

Vizio di famiglia, evidentemente, che piace anche alle donne poiché anche Chiara Ustolin, primogenita di Maurizio e da quasi un anno dottoressa in Lingue, Letterature e Culture Straniere Moderne, ha praticato questa disciplina sportiva. “Che ci possiamo fare…” sembra dire con lo sguardo riferendosi al forte (e folle?) amore per il canottaggio. 

“Io sono al mio quarto Mondiale da under 23 nella quarta specialità diversa: cambiare non è mai un problema per me”. Al servizio della squadra e dei tecnici. Di coppia, di punta, leggero o pesante. Riserva a Strathclyde 2007, nel 2008 ha sfiorato il titolo mondiale nel quattro di coppia pesi leggeri a Brandeburgo insieme ai compagni Casiraghi, Ruta e Amigoni. Capovoga dell’otto a Racice 2009, ora capovoga del doppio a Brest 2010.
 Sabaudia: una buona occasione per conoscere meglio il proprio partner. “Io e Gabriele Cagna siamo cresciuti molto dall’inizio del raduno in avanti. Sono state cinque settimane molto proficue. Adesso gareggiare in una specialità così affollata come il doppio ci dà molti stimoli”.

Ecco il punto della situazione. “Abbiamo terminato il rodaggio, batteria e recuperi sono andati bene ma da domani si entra nel vivo del Mondiale: non è concesso sbagliare, io e Gabriele Cagna siamo entrati in sintonia e speriamo domani mattina di migliorare ancora qualcosa per centrare un grande obiettivo quale è la qualificazione alla finale”.

Non dimentichiamo l doppio ci arriva tramite la porta del singolo. “Due vittorie su due al Memorial d’Aloja, poi una formativa esperienza a Bled in Coppa del Mondo. E’ vero, ero molto deluso dopo aver perso il titolo a Piediluco contro Daniele Zona ma da quella gara, come dall’altalenante Mondiale di Racice, ho tratto beneficio dalla sana arrabbiatura che a volte ti aiuta a esprimerti al meglio negli appuntamenti successivi

In chiusura Federico Ustolin ci regala tre aggettivi per il suo allenatore Spartaco Barbo (“disponibile, competente, carismatico“) ringraziando “tutti gli amici e soci del Saturnia per la loro vicinanza in tutti i miei appuntamenti internazionali“.

 
Nelle immagini: Ustolin e Cagna a Brest 2010; Federico con la medaglia a Brandeburgo 2008; in singolo al Memorial d’Aloja 2010.