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Lello Leonardo, Sogno i miei figli che tifano per me a bordo lago

giovedì 13 Agosto 2009

Lello Leonardo, Sogno i miei figli che tifano per me a bordo lago

ROMA, 13 agosto 2009 – Una nuova sfida per Raffaello Leonardo: dalle Olimpiadi di Barcellona 1992 a Londra 2012 sono vent’anni ricche d’emozioni, diverse tra loro ma accomunate dall’inseguimento del sogno.
Cinque Olimpiadi sino adesso: la quarta la più felice, in quattro senza ad Atene dove a 31 anni, assieme a Dario Dentale, Luca Agamennoni e Lorenzo Porzio, vola verso un bronzo insperato e non preventivato alla vigilia.
Cinquanta euro il ‘costo’ per il non ottimista (o scaramantico?) Lello che già ad Atlanta prova l’emozione del quattro senza, dopo due Mondiali vinti, andando incontro a una bruciante delusione: in Grecia, però, una scommessa dolcemente persa con l’allora DT La Mura che invece già alla vigilia pronostica, a ragione, un futuro roseo alla barca.
L’otto nel 1992 (nono) e a Sidney 2000: medaglia di legno o cartone in Australia, a 52 centesimi dalla bronzea Croazia.
A Pechino niente otto e niente quattro senza: quinta avventura a cinque cerchi in due senza con Peppe De Vita, finale sfumata negli ultimi 300 metri di gara.
2009: l’oro di Banyoles e il sesto posto di Lucerna in otto, poi un periodo di stanchezza post Coppa del Mondo.
“Ora sto bene – spiega Lello – Credo di essermi ripreso al meglio: un periodo in singolo e un allenamento mirato mi hanno fatto decisamente bene”.
Ai nastri di partenza per i Mondiali di Poznan ecco l’Ammiraglia azzurra secondo Lello.
“Una barca sempre in evoluzione, consapevole di poter far bene: entusiasmo e grinta, equipaggio molto serio e sempre costante negli allenamenti”.
Il CT De Capua, già artefice degli argenti dell’otto italiano ai Mondiali di Gifu 2005 ed Eton 2006, sa trasmettere “la disciplina, sia nell’allenamento e fuori, di sicuro siamo sempre concentrati e non si lascia mai nulla al caso”.
E per Lello, di qui in avanti l’obiettivo è chiarissimo.
“Vincere tutte le gare che farò, compresa la finale olimpica”.
Alla faccia di chi si accontenta gode…
“Un grazie al mio club, l’ Aniene che mi fa sentire sempre a casa, e nell’ultimo periodo a mia moglie che sopporta le mie lunghe assenze da casa: il mio sogno è quello di vedere un giorno i miei figli che a bordo lago tifano per il papà”.