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Alessandro Addabbo, Il canottiere pendolare

giovedì 6 Agosto 2009

Alessandro Addabbo, Il canottiere pendolare

BRIVE LA GAILLARDE (FRA), 06 agosto 2009 – 220 chilometri tutti i giorni per il canottaggio.
Da Amalfi 20 chilometri in moto verso la stazione di Salerno, treno per Napoli e poi metropolitana verso Posillipo dove lo attende Raffaele Polzella per condurlo al Circolo.
La vita di Alessandro Addabbo: con lui sempre i libri, se i voti a scuola (liceo scientifico) sono alti una ragione sicuramente c’è ed è proprio questa.
“Ma ogni tanto mi alleno anche a casa: possiedo in pratica una piccola palestra tra remoergometro e pesi. In genere studio in treno ma anche sino alle tre di notte…”
Il perché Alessandro lo spiega subito.
“Finchè andrò bene a scuola i miei genitori mi lasceranno dedicare tempo al canottaggio: anche mio padre è stato canottiere ma per lui, giustamente io penso, gli studi vengono prima di tutto”.
Ragazzo serio, motivato e determinato: nel 2008 a Linz sul quattro senza (terzo in finale) e ora al sesto carrello dell’otto a Brive la Gaillarde.
“Da dispari a pari, l’importante è esserci – sorride – Dopo otto anni di basket avevo il desiderio di provare qualcosa di nuovo e così è stato all’Irno dove ho mosso i miei primi passi prima di passare al Posillipo”.
Prima gara, prima vittoria per la Young Ammiraglia.
“La finale sarà un’autentica battaglia: noi abbiamo rispetto per tutti e paura di nessuno”.
Al Circolo, con Mimmo Perna e Lello Polzella da due estati, si sente molto bene.
“I miei tecnici mi hanno insegnato cosa significa il canottaggio di vertice: credo molto in loro e loro in me. Ho legato con tutti i nuovi compagni immediatamente e li ringrazio per avermi aiutato ad ambientarmi”.

 
Foto M.Perna ©
 

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