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Matteo Pinca, Un piccolo grande capovoga

giovedì 23 Luglio 2009

Matteo Pinca, Un piccolo grande capovoga

RACICE, 23 luglio 2009 – Che forza questo quattro senza leggero! Da ripensare attentamente la selezione di Piediluco: un fulmine, la sorpresa più genuina di tutte le prove della giornata.
Buona la batteria di oggi, stravinta ai danni di Francia, Russia, Ungheria e Argentina. “Bene, certo, ma 19 avversari sono tanti…”.
Filippo Rossi (Armida), Enrico Bertolino (Sampierdarenesi), Marcello Nicoletti (Moto Guzzi), Matteo Pinca (Moto Guzzi): proprio Pinca ne riassume lo stato d’animo alla vigilia della partenza del Mondiale,
Doppio quarto posto nell’otto Junior nel 2007 e nel 2008 tra Pechino e Linz, il talento della Moto Guzzi rende onore al Mito e Maestro.
“In prima battuta, voglio sicuramente ringraziare l’artefice delle mie fortune: Giuseppe Moioli. Un vero esempio da seguire: un importante punto di riferimento come tecnico, alla Moto Guzzi sa sempre come mettere assieme ai suoi ragazzi”.
E poi la magia selezione: un’emozione fantastica, a dir poco diventare i Davide del canottaggio italiano abbattendo Golia.
“Noi andavamo a Piediluco sapendo di non aver nulla da perdere. Abbiamo dato tutto e ce l’abbiamo fatta: ci allenavamo assieme da una settimana, Eros Goretti, Paolo Braida e Walter Bottega hanno portato avanti una bella alchimia con tutti gli allenamenti a Mandello del Lario”.
Enrico e Filippo a Mandello per due settimane in Lombardia, alternate con la scuola.
“Dicono che sia un capovoga formidabile? Non so se corrisponda alla verità, lo lascio dire agli altri: cerco di dare il massimo, questo sicuramente”.
I risultati del 2009? “Discreti in due senza, benino il quattro senza che io e Marcello abbiamo portato avanti con Matteo Gragnaniello e Corrado Regalbuto: secondi dietro al quattro senza federale”.
Anche Pinca, come Marta Lavate, proviene dal nuoto ma non solo: “Dalla terza alla quinta elementare basket e poi in prima media atletica leggera per un anno: poi sempre canottaggio”.
Vorrebbe anche andare in bicicletta, uno sportivo a tutto tondo che ora medita se proseguire la carriera formativa con gli studi universitari.

 

 

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