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Ed è così che il mio treno è arrivato in stazione

mercoledì 8 Luglio 2009

Ed è così che il mio treno è arrivato in stazione

VARESE 08 luglio 2009 – Oramai è sulla bocca di tutti, Luca Broggini non sarà più il coach dell’agonismo giovanile della Canottieri Varese. Dopo quattro stagioni di grandi successi con un team di atleti che ha sempre portato alto il colori giallo azzurri della Canottieri Varese depongo le redini.

Non è una scelta dettata dalla paura di non riuscire più a gestire una delle squadre giovanili più forti d’Italia, non è una ripicca e nemmeno un dispetto ma semplicemente una scelta ragionata e sofferta. Sono arrivato alla Canottieri Varese nel 1998, ho iniziato a muovere i primi passi con uno degli allenatori più quotati in Italia, Renato Gaeta. Mi sono innamorato di questo sport grazie alla passione profusa da Guido Ferrario e nel 2005 ho ricevuto la possibilità di trasmettere valori e sentimenti ad un gruppo di ragazzi. Da li è nata la mia avventura da coach, un’esperienza unica che non si può certo dimenticare. Giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento ho cercato di creare un team affiatato che potesse essere l’avanguardia italiana e, senza peccare di presunzione, ci sono riuscito. Non solo atleti ma appassionati di canottaggio, uomini che tra 20 anni magari si ricorderanno dello sport del remo e decideranno di tornare a praticarlo oppure a fare i dirigenti della società in cui hanno remato. In questi anni circa 200 atleti sono passati nell’agonismo giovanile varesino, magari uno di loro potrà sostituirmi in un prossimo futuro.

Allenamenti che avevano alla base sempre lo stesso principio, far penetrare il canottaggio nel cuore. Come? Facendo provare la fatica, facendo vedere che chi semina raccoglie e soprattutto creando quel clima magico che solo con le trasferte prende vita. Genova e San Miniato, due punti fermi della stagione avvolti da un velo di magia che venivano affrontati con grande entusiasmo. Trasferte ricche di medaglie conquistate non grazie alla forza ma grazie alla passione. Sono riuscito a capire che solo con la vera passione si raggiungono importanti traguardi. Visto che il sito è rivolto soprattutto a persone dell’ambiente vi faccio una domanda. Come mai anche chi non aveva grandi numeri al remoergometro è riuscito a conquistare la medaglia alle regate nazionali? Rispondo io: “hanno fatto uso di un doping speciale, quello della passione per il canottaggio”. Non vi dico dove si compra, consiglio però l’uso a tutti.

Al gruppo allievi e cadetti lascio un pezzo del mio cuore, un frammento della mia vita che rimarrà indelebile per sempre. Questa scelta mi ha fatto scendere più di una lacrima, non lo voglio negare. È inutile nascondere un emozione vera. Ora il mio futuro mira lontano, non vi confesso la meta perché voglio che sia per tutti una sorpresa. Davanti a me però rimane e rimarrà sempre la Canottieri Varese. Se mi vorrete ci sarò sempre, magari in un altro ruolo o a cavallo di una nuova avventura.

Semplicemente, Luca