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Davide Pignone, La prima gara colpo di fulmine per il coastal

giovedì 22 Ottobre 2009

Davide Pignone, La prima gara colpo di fulmine per il coastal

ROMA, 22 ottobre 2009Davide Pignone e il coastal rowing, oggi, ma prima occorre dire Davide Pignone e lo sport: un atleta a 360 gradi, capace di vivere intensamente ogni esperienza sportiva lasciando un’impronta.
Prima di avvicinarsi nel 1998 a remi e barche, dieci anni di nuoto: duro, faticoso, tante vasche avanti e indietro con dedizione e spirito di sacrificio.
All’Elpis, nella sede di Porticciolo Duca degli Abruzzi al Molo Giano di Genova, una seconda casa e tanti successi: vittorie ai Campionati Italiani Junior e Under 23, soprattutto nella specialità del singolo dove nel 2001 ottenne la convocazione ai Mondiali di Duisburg (quinto), e poi lo splendido argento conquistato a Belgrado nel quattro di coppia alla rassegna internazionale under 23.
Di nuovo un Mondiale, quindi: un Mondiale un po’ diverso, nel coastal rowing.
“La prima uscita in barca è avvenuta a Cannes più di cinque anni fa quando assieme a Bo, Ghersi, Tralongo e il timoniere Ardito abbiamo vinto i campionati francesi coastal – spiega Pignone – Le sensazioni sono state subito quelle di una barca molto pesante ma divertente, soprattutto in presenza di onde!”.
Pignone fa paragoni con la prima esperienza in barca olimpica.
“Vincere la prima gara è stato decisivo per farmi innamorare, come d’altra parte era successo nel lontano 1998 con la prima gara di canottaggio a Pra’”.
Pignone non si farà cullare dalle onde a Plymouth: il suo quattro di coppia, con a bordo Vitriolo, Ameri e Lupis (tim. Plos), cercherà di ben figurare. Anzi, qualcosa di più.
“Sicuramente il podio, altrimenti non penso che mi sarei esposto nei confronti del capo della società di consulenza per l’information technology per cui lavoro: mi sono fatto allungare la pausa pranzo di mezz’ora per potermi allenare. La palestra milanese alla quale mi sono abbonato non ha i remo ergometri ma ho cercato di fare un allenamento il più specifico possibile con pesi, corsa e bici”.
L’ultimo pensiero è al suo futuro.
“La prendo alla larga. Da ex atleta penso che il coastal rowing sia perfetto per chi ha ancora voglia di remare, ma senza pretese, solo per il gusto di farlo e di divertirsi”.