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Marina Militare: il successo che viene dal cuore.

domenica 27 Settembre 2009

Marina Militare: il successo che viene dal cuore.

I ragazzi della Marina Militare stracciano gli avversari in tutte le competizioni e raggiungono l’enplain, confermandosi tra i migliori atleti nazionali. A svelare il segreto del loro successo il giovanissimo Bruno Benetti assieme all’allenatore Alessandro Donegana.

Di Luigi Mancini

SABAUDIA, 27 settembre 2009 – Inutile spendersi in evanescenti giri di parole, i migliori sono stati loro. Hanno conquistato le prime posizioni in tutte le gare in cui si sono cimentati. Con la semplicità propria dei giovanissimi atleti, con la spontaneità di chi è ancora in grado di vedere la “magia”, parla con noi un astro nascente della scena remiera nazionale: Bruno Benetti categoria cadetti. Alla domanda più semplice: “Perché hai scelto il canottaggio?”, ci siamo beccati la risposta più semplice, ma anche quella più vera: “Perché mi appassiona”. Altro non poteva essere. L’unica remora da parte nostra è il non poter imprimere in quest’articolo la carica vitale che s’irradia dagli occhi del giovane atleta, mentre parla del suo sport preferito. Occhi pieni di gioia, che brillano, come possono brillare soltanto in coloro i quali  comprendono cosa significhi la parola “passione”. “Una volta, con la scuola siamo venuti qui a provare” e, continua Bruno: “ mi è capitato di poter provare il remoergometro…e mi sono appassionato da subito”. Qualcuno sostiene, forse con un pizzico di ipocrisia o forse perché, che resti tra noi, non ha il “vizio del primo posto” come Bruno Benetti il quale ha già vinto venti medaglie d’oro, che la vittoria non sia molto importante: “Io corro per vincere.  Con tutta la fatica che facciamo durante gli allenamenti…”. Già, come altro potrebbe essere? “Certo, se non avessi vinto sarei stato contento lo stesso, perché mi sono divertito. Però sarei stato un po’ meno soddisfatto! Soltanto una volta non ho preso medaglie, perché ho corso con la febbre. Il mio allenatore non voleva neanche farmi gareggiare ma ho insistito io!”. Anche perché le gare non sono moltissime, quindi ogni evento, che viene organizzato, acquista per questi giovani, un’importanza straordinaria. “Il mio sogno resta comunque vincere le nazionali!”

 
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