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Betta Sancassani, Grazie Marit per i tuoi consigli!

martedì 25 Agosto 2009

Betta Sancassani, Grazie Marit per i tuoi consigli!

POZNAN, 25 agosto 2009 –  Dalla Perla del Lario, così è conosciuta Bellagio in Lombardia ma non solo, a Poznan: è il settimo Mondiale per la ventiseienne Elisabetta Sancassani, il primo in quattro di coppia dopo che il doppio è sempre stata la sua barca dove ha condiviso due edizioni dei Giochi Olimpici con Gaby Bascelli (Atene 2004) e Laura Schiavone (Pechino 2008).
Con loro e con Erika Bello, vive una nuova esperienza: da capovoga, ha iniziato ieri l’avventura Mondiale con il secondo posto nella batteria dietro gli Stati Uniti.
“Guardandomi indietro e ripensando al raduno posso confermare che tutte le giornate trascorse assieme, nonostante i costanti allenamenti, non mi sono pesate – spiega Betta – Mi sono ritrovata a fine raduno quasi senza rendermene conto e poi Varese dista pochi chilometri da Bellagio: mi sono sentita a casa”.
La novità: il quattro di coppia al posto del doppio, ecco come l’ha accolta.
“E’ una barca con un modo di interpretare la remata diverso dal doppio: mentirei a me stessa se dicessi il contrario e personalmente ho avuto non poche difficoltà nell’apprendere il metodo corretto. Poi dico anche che siamo quattro caratteri differenti e andare quotidianamente d’accordo non è sempre cosa facile anche perché si condividono insieme 24 ore su 24: inizialmente credevo che sarebbe stato molto difficile amalgamarci, invece grazie a Josy, Marit e Andrea tutto ciò è risultato più semplice del previsto”.
Feeling da trovare, feeling trovato.
“Nonostante gli alti e bassi, normali durante un lungo raduno, ho potuto constatare che ci cercavamo anche nei pomeriggi liberi e spesso li abbiamo trascorsi insieme: era importante per me ed è servito anche a creare quella fiducia e quell’intesa indispensabili per andare avanti”.
Il suo parere sulla prima gara è positivo.
“Abbiamo gareggiato per la prima volta insieme ieri nella batteria caratterizzata da molto vento contrario: in quelle condizioni non è stato semplice però insieme non ci siamo scomposte e credo sia un grande pregio”.
Il bilancio del 2009.
“L’esperienza a livello internazionale in singolo ai Giochi del Mediterraneo è stata positiva anche se al posto mio ci sarebbe dovuta essere Gaby: fermata da un infortunio, non ha potuto portare all’Italia la medaglia d’oro che in quest’edizione è mancata, sono sicura che lei ce l’avrebbe fatta. Con Laura in doppio ho conquistato una medaglia d’argento in Coppa del Mondo a Banyoles e per me è sempre una grande emozione vincerla con lei”.
Betta non lesina i ringraziamenti e punta anche l’obiettivo del quadriennio.
“Innanzitutto ringrazio la mia società, le Fiamme Gialle, e tutti i tecnici perché non mi fanno mai mancare niente e sono sempre disponibili: ringrazio la Federazione perché ha voluto investire sul nostro settore affidandoci un grande tecnico capace di “entrare” nella testa parecchio particolare di noi donne e di capirci, grazie anche ai collaboratori di Josy perché sono sempre stati disponibili, “Carletto” (pesista) che ci ha fatto sudare invogliandoci ad alzare qualche chilo in più, il fisioterapista che quotidianamente ha visitato il nostro fisico sempre stanco e poi tutta la mia famiglia e gli amici di Bellagio”.
Marit Van Eupen non è solo una brava allenatrice, per Betta è molto di più.
“Con la sua grande umiltà e il suo perenne sorriso, mi ha lasciata affascinata e senza parole: la ringrazio per i suoi consigli e per il suo motto “YES,YOU CAN” che quando credo di non farcela mi ricorda”.
Durante il Mondiale, sa bene cosa farà la sua famiglia.
“Papà e mamma continueranno ad amalgamare ingredienti creando pasticcini che, in prossimità della gara per la notevole tensione del papà, mancheranno sicuramente di qualche ingrediente base”.
Nel tempo libero Betta ama molto leggere e godersi la quiete della montagna..
“Gli animali sono la mia passione: mi piace andare a cavallo ed accudirlo: qualche tempo fa ne possedevo uno di mia proprietà, ora non più perché richiede troppa attenzione e l’altro mio fratello non ha la stessa mia passione e ho dovuto optare per un asinello nano”.