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Comunicato Stampa

martedì 21 Ottobre 2008

Comunicato Stampa

A MONDIALE (DI COASTAL ROWING) CONCLUSO

SANREMO, 21 ottobre 2008 – Dopo una tre giorni intensissima, che ha prodotto un mondiale da ricordare sotto ogni punto di vista, Renato Alberti è in spiaggia di prima mattina per la Randonee: un ultimo saluto da coastal rower al mare di Sanremo, un percorso in amicizia per suggellare ancora una volta il connubio tra canottaggio, e rapporti tra le persone che si fondono in un importante assioma che fa di questa disciplina qualche cosa di unico.

Sono molto soddisfatto del successo del Mondiale di Coastal Rowing di Sanremo, moltissimi partecipanti mi hanno fermato per ringraziarmi e farmi i complimenti, gli stessi ragazzi francesi mi hanno detto che l’edizione 2008 è stata superiore a quella del 2007 di Cannes e difficilmente imitabile, “bravo” e “super” le parole più pronunciate. Alcuni mi hanno persino fatto dei doni: maglie e cravatte dei loro club.

Quali gli ingredienti che hanno fatto di una manifestazione di Coastal, un Mondiale con la maiuscola?

Un’organizzazione affinata nel tempo, la coesione del COL di Sanremo, il supporto professionale offerto dalla FIC con il test degli italiani della settimana precedente, un Callai alla “Pippo Baudo” e l’apporto professionale di un grande professionista dello spettacolo qual è il dottor Vacchino, proprietario e gestore dell’Ariston, il Tempio della Canzone Italiana, sono stati il giusto mix di un successo che mi attendevo.”

Per te, per una volta organizzatore, e non atleta in barca, quale è stato il momento più emozionante?

“La regata di qualificazione del 4x+ di venerdì, la seconda, allorché c’era alla partenza l’equipaggio della Canottieri Sanremo con mio figlio alla voga.
I segni del vento si avvicinavano paurosamente agli equipaggi, il mare si gonfiava col levante ma gli equipaggi egualmente riuscivano a percorrere gli otto chilometri in mare aperto senza pericolo. Se Giuseppe fosse stato su una GIG o su una Yole avrei tremato, con quel mare sarebbero affondate, il nostro equipaggio ha concluso la regata in terza posizione senza correre pericoli.

E dell’apertura del Coastal Rowing agli juniores, che cosa ne pensi?

Gli juniores nel Coastal Rowing? Perchè no? Monica Dukarska, irlandese e terza nel singolo femminile, ha compiuto 18 anni il giorno della finale, secondo le regole FIC non avrebbe potuto iscriversi alla regata, con quelle FISA ha conquistato una medaglia. Si allena in sicurezza in mari molto più insidiosi dei nostri.

In Italia, quali novità ci riserva il C. R. per l’immediato futuro?

Il Coastal ha enormi potenzialità, nei prossimi giorni l’Università degli Studi di Palermo avvierà il primo corso Universitario di canottaggio inserito come materia obbligatoria nel piano di studi di Scienze Motorie: la parte pratica sarà svolta con sei barche 4x+ del “Progetto FIC – Carige” che ho promosso nel 2006. La Canottieri Luino ed il suo presidente Luigi Manzo, responsabile scuola della FIC, stanno investendo molte risorse nel Coastal Rowing. In varie parti d’Italia l’interesse cresce.
Il Coastal Rowing è un’opportunità vincente non solo sul Tirreno, che presenta spesso onda “formata” ma anche in altre costiere italiane, normalmente meno agitate, in quanto offre un’eccellente sicurezza in mare e la quasi certezza di svolgere gli allenamenti e regatare.

Un sogno nel cassetto?

Due sogni: una regata internazionale di Coastal Rowing nel Canal Grande a Venezia ed i Campionati del Mediterraneo in Sicilia. Dopo il successo di Sanremo 2008 sono eventi realizzabili.

Un ultimo ringraziamento…

A tutto lo staff della Canottieri San Remo, a tutti coloro che in questo mese di canottaggio sanremese si sono prodigati affinché tutto andasse per il verso giusto, e qualche volta qualche cosa di più. A tutte queste persone…Grazie!


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