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Comunicato Stampa

sabato 11 Ottobre 2008

Comunicato Stampa

INTERVISTA A RENATO ALBERTI

SANREMO, 11 ottobre 2008 – Renato Alberti è da anni il promotore del Coastal Rowing in Italia, colui che ha spinto affinché l’aviron de mer approdasse sulle italiche acque. In questi giorni è assieme ad dott. Walter Vacchino, il deus ex machina dell’ottobre sanremese per quanto riguarda il canottaggio, con il Trofeo Aristide Vacchino, il Campionato Italiano ed il Mondiale per Club di Coastal Rowing.
A briefing dei capi equipaggio appena terminato, lo abbiamo avvicinato all’Hotel Miramare per fare il punto della situazione.

Come vedi il Coastal Rowing in Italia rispetto il passato?
“Di fatto stiamo raddoppiando gli iscritti. Molti equipaggi che sono qua al campionato italiano non saranno presenti la settimana prossima al mondiale e chi farà il mondiale non è qui presente. La scelta della maggioranza delle società di non tornare due settimane di fila a Sanremo ha di fatto privilegiato una delle due manifestazioni pur di esserci.”
Si poteva fare qualcosa di diverso?
“Il Comitato Organizzatore del mondiale aveva assoluta necessita di un test event molto vicino all’evento internazionale per verificare tutte le condizioni del campo di regata, le istallazioni a terra, le barche, e quindi, visto che uno degli aspetti prioritari di questa edizione del mondiale 2008 è di fare una gran bella figura con la FISA o per lo meno lasciare alla Federazione Internazionale un’ottima impressione dell’Italia, direi che l’occasione era la migliore, quella del campionato italiano, per cercare di ridurre il più possibile gli errori la settimana prossima. Sotto questo profilo è stato corretto andare a cercare di avere il massimo di adesioni al campionato italiano e avere l’opportunità di un test importante. D’altro canto, le società che mirano a fare bella figura al mondiale, sono oggi qui presenti e potranno anche loro verificare il campo di gara. Non sarebbe stato altrettanto agevole in altri momenti della stagione causa un calendario pieno zeppo di impegni.”
Cosa si potrebbe fare per incrementare il Coastal Rowing in Italia?
“All’Italia manca in molte società la volontà di lanciarsi in una sfida nuova, la volontà di uscire dalla logica della yole “perchè ce l’abbiamo già” ed andare sulla barca che sicuramente è più maneggevole nel mar Tirreno, Ligure, Ionio, in Sicilia, fino a San Benedetto del Tronto e capire che con queste barche si può fare canottaggio per le scuole, turistico, amatoriale, sia per i senior che per i master. Man mano che il movimento crescerà ampliandolo a tutte queste componenti crescerà anche il numero degli agonisti. Come avvenuto in Francia. Se come a Montecarlo tutti i ragazzi delle scuole medie venissero fatti uscire su questo tipo di imbarcazione, ovviamente si potrebbe contare su grandi numeri. Mi sembra che ci sia in atto un esperimento molto interessante ed è quello della Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Palermo che avendo individuato ed accettato di istituire un corso curricolare di canottaggio per la parte pratica sta pensando ed ha chiesto di utilizzare le barche da Coastal Rowing perchè più versatili, facili da utilizzare, più facili delle outrigger in condizioni anche di mare mosso. Più sicure delle yole perchè sono autosvuotanti.”
Perchè i Campionati Italiani di Coastal Rowing a Monopoli invece di Sanremo l’anno prossimo?
“La Federazione punta su un discorso di crescita, di lancio, di diffusione; ben vengano le nuove iniziative e le nuove esperienze. “
Sanremo poteva essere un punto di riferimento per il coastal rowing che adesso viene a mancare…
“E’ un esperimento che gli amici pugliesi hanno chiesto con insistenza e che gli stessi amici del Comitato regionale della Sicilia stavano valutando. Dipenderà dalle loro capacità di attirare sulle loro stupende coste con dei pacchetti anche turistici interessanti per invogliare la gente ad andare a raggiungere i loro lidi. Non sarebbe tanto comprensibile l’atteggiamento di Sanremo che avesse voluto arroccarsi come sede fissa del Campionato Italiano. Ogni Campionato Italiano deve avere una rotazione attraverso i vari campi di regata nazionali ed è giusto che siano fatti esperimenti anche altrove. “
E Renato Alberti che cosa farà per il Coastal Rowing dall’anno prossimo?
“Dipende da cosa vorrà fare la Federazione per il Coastal Rowing dall’anno prossimo. “
Allora: che cosa farà Renato Alberti per la Federazione dall’anno prossimo?
“Io remo dal 1975 e non mi sono mai allontanato dal canottaggio. Sarò sempre vicino a questo sport. Vedremo se chi sarà scelto dalle società ad essere il Presidente della Federcanottaggio avrà piacere di avermi come suo collaboratore e in quale ruolo. Io non punto alla presidenza della Federazione.”
Se Alberti non sarà eletto in consiglio federale, il Coastal Rowing muore?
“Dipende sempre dal Presidente eletto. La mia passione per il canottaggio rimarrà uguale identica a quella di adesso e sarò sempre pronto a collaborare. Il nostro movimento remiero è sempre cresciuto indipendentemente da chi è stato rappresentato. In Italia ci sono varie persone che raccoglierebbero volentieri il bastone del Coastal Rowing. Io ho molto entusiasmo, iniziativa, intraprendenza. “
Persone giuste al posto giusto quindi…
“Se il Consiglio Federale attuale non mi avesse consentito di portare avanti con tanta pazienza e insistenza il Coastal Rowing probabilmente non saremmo arrivati a questo punto.”
Il Coastal Rowing potrebbe rappresentare un percorso per arrivare alla FISA per l’Italia?
“Assolutamente sì. Perchè abbiamo dimostrato che siamo una nazione leader nel Coastal Rowing a livello mondiale. Sono certo che tante persone che in questi anni si sono dedicati a questa disciplina in Italia potrebbero rappresentarla in FISA contribuendo alla crescita di questa realtà nel nostro Paese come a livello internazionale. “
Secondo te oggi quant’è importante entrare in FISA… Coastal Rowing a parte?
“L’Italia dovrebbe essere molto più rappresentata in seno alla FISA. Secondo me in una scala da 1 a 10 è importante almeno 8… Dovremmo avere qualche valido esponente nelle Commissioni più importanti. E almeno una presidenza di una commissione perchè ci siamo accorti in questi quattro anni quanto può essere importante essere tra coloro che all’interno di un consiglio possono supportare le candidature ed aiutare i comitati organizzatori.”
Quali caratteristiche dovrebbe avere una persona per entrare in FISA?
“Molta competenza nel settore per il quale lavora. Conoscere molto bene una lingua straniera, ed una discreta conoscenza di una seconda lingua straniera. E la voglia di darsi da fare e di viaggiare.”


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