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Il Progetto Azzurro Para-Rowing

martedì 14 Maggio 2013

Il Progetto Azzurro Para-Rowing

ROMA, 14 maggio 2013 – A meno di tre mesi dalla decisione del Consiglio federale di indicare il prof. Dario Naccari quale responsabile del canottaggio Para-Rowing, siamo alla vigilia dell’appuntamento internazionale di Gavirate che, di fatto, coincide con l’inizio dell’attività internazionale dei “diversamente abili”. Nel frattempo il Consiglio ha preso la decisione di creare il Centro Nazionale Para-Rowing presso l’Idroscalo di Milano, che andrà a regime nei prossimi mesi grazie al sostegno delle Istituzioni locali e che farà da volano a tutte le attività connesse al Para-Rowing.

Attualmente tutte le persone che, a vario titolo, hanno responsabilità in questo importante settore della Federazione Italiana Canottaggio sono impegnate nella gestione della squadra azzurra e nel promuovere, su tutto il territorio italiano, la cultura del Para-Rowing. Questo è possibile anche grazie alla struttura organizzativa immaginata dalla Direzione Tecnica ed approvata dal Consiglio federale. Una struttura che si sviluppa in tre macroaeree che comprendono Ricerca, Formazione, Agonismo e Promozione. Con il documento allegato la Federazione Italiana Canottaggio, in un’ottica di condivisione la più ampia possibile, intende portare a conoscenza, seppur in maniera sintetica, il lavoro che il Capo Settore Dario Naccari, insieme ai suoi collaboratori Antonio Coppola, Cristina Ansaldi e Pierangelo Ariberti, sta sviluppando senza sosta e con grande impegno personale e professionale.

Tra le azioni più importanti, tenuto conto della parte agonistica, rimane in ogni modo quella di riuscire a reperire dati quantitativi e qualitativi affidabili sulle persone disabili in Italia. Attraverso le informazioni che saranno acquisite, i tecnici potranno avviare i “probabili atleti” alla pratica sportiva agonistica del canottaggio. Questo è il primario impegno della Federazione poiché, grazie allo sport, il disabile può recuperare o mantenere, a seconda del tipo di disabilità, l’efficienza motoria e fisiologica innalzando contemporaneamente la propria qualità della vita. Il risultato agonistico potrà arrivare, secondo le indicazioni della Direzione Tecnica, solo aiutando l’atleta a superare i limiti imposti dalla disabilità attraverso la presa di coscienza delle proprie potenzialità.